Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Su autobus e tram spunta la barriera anti-contagio
Le nuove direttive emanate dal governo per fronteggiare l’epidemia da coronavirus condizionano, inevitabilmente, anche il trasporto pubblico cittadino. Da ieri, infatti, gli autobus e i tram urbani effettuano il servizio secondo l’orario pre-festivo. E quindi, rispetto al solito, i tempi d’attesa alle fermate sono un po’ più lunghi. Inoltre, almeno fino a venerdì 3 aprile, si è deciso di sospendere la possibilità di acquistare il biglietto a bordo (al prezzo di due euro anziché 1,30) e, per ragioni di sicurezza a tutela degli autisti, si è stabilito di salire e scendere dai mezzi soltanto dalle porte centrali e da quelle posteriori. Ma le conseguenze delle nuove disposizioni statali per contenere l’emergenza sanitaria non finiscono qui. Ad esempio, sempre almeno fino al 3 aprile, i vertici di Palazzo Moroni hanno scelto di «congedare» i cosiddetti nonni-vigili, ovvero i pensionati che, per un massimo di tre ore al giorno, svolgono il servizio di guardiania all’ingresso e negli uffici del Comune: d’altronde, vista l’età compresa tra i 65 e i 75 anni, sono le persone più esposte al rischio di contrarre il coronavirus.
Le Cucine popolari di via Tommaseo, invece, si sono dovute adeguare alle nuove direttive che riguardano i pubblici esercizi. E così, se il pranzo continuerà a essere servito dalle 11,30 alle 13,30, per la cena è stata prevista la consegna, rigorosamente prima delle 18, di un sacchetto con dentro una bibita e un panino. Ieri intanto, proprio per aiutare le fasce più deboli della popolazione (a cominciare dagli anziani, ai quali è vivamente consigliato di uscire di casa il meno possibile), l’assessore cittadino al Commercio, Antonio Bressa, e quella al Sociale, Marta Nalin, hanno ricevuto a Palazzo Moroni i rappresentanti dei supermercati Alì, Despar, Pam e Coop, con l’obiettivo di incentivare il servizio di consegna della spesa a domicilio, magari coinvolgendo nella stessa consegna le tante associazioni di volontariato che operano all’ombra del Santo. Ma l’incontro, almeno per il momento, non ha prodotto i frutti sperati. «Va studiato bene il modo - spiegano Bressa e Nalin - per organizzare la cosa in assoluta sicurezza per tutti». (d.d’a.)