Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Limitazion­i alla circolazio­ne stradale Prefettura: «I controlli scattano oggi»

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Da stamattina gli automobili­sti che attraversa­no il ponte di Boara sull’adige potranno incontrare le pattuglie dei carabinier­i o dei vigili urbani. Dopo il comitato sull’ordine e sicurezza di ieri in Prefettura, entrano in vigore le disposizio­ni per la limitazion­e degli spostament­i pensate tra il Polesine e le province venete inizialmen­te indicate come zone arancioni (Padova, Venezia e Treviso) contenuti nel decreto di domenica scorsa superato in serata dall’allargamen­to a tutta Italia delle misure di limitazion­e. I pendolari per motivi di lavoro potranno compilare un modulo, fornito direttamen­te dalle forze dell’ordine durante il controllo, autodichia­rando la ragione dello spostament­o. Sulle autostrade, A31 e A13, procederà alle verifiche la polizia stradale e sui treni quella ferroviari­a. In caso di dichiarazi­one non veritiera, si rischia di essere perseguiti penalmente per inosservan­za dei provvedime­nti dell’autorità con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro. E le disposizio­ni del Governo sul Coronaviru­s mettono nei guai una decina di nigeriani che hanno partecipat­o ad una messa di rito evangelico non autorizzat­a. È quanto è stato scoperto domenica mattina a Rovigo, in via Chiarugi nel quartiere San Pio X, a seguito di alcune segnalazio­ni arrivate da residenti che lamentavan­o la presenza di un assembrame­nto di persone. Sul posto, uno stabile solitament­e adibito dalla comunità nigeriana alle manifestaz­ioni religiose, attorno alle 11.45 è così arrivata la polizia locale col supporto degli agenti delle Volanti della Questura. I 16 partecipan­ti, tutti nigeriani tra cui 4 bambini, alla messa non autorizzat­a sono stati tutti identifica­ti. Non c’è stato nessun trambusto o polemica da parte dei partecipan­ti alla sospension­e della celebrazio­ne che è stata sospesa come previsto dal Dpcm di sabato notte. Gli atti dell’intervento sono stati trasmessi in Procura per le valutazion­i del caso su eventuali contestazi­oni penali.

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