Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Coni, Malagò chiede il blocco fino al 3 aprile

La prima gara a saltare è il derby tra Arzignano e Padova. Si fermano anche volley e basket

- D. C.

Si va verso il blocco totale fino al prossimo 4 aprile di tutti gli sport in ogni ordine e grado e anche nel padovano ovviamente non ci sono eccezioni. La prima partita in ordine cronologic­o che si sarebbe dovuta disputare è Arzignano-padova, originaria­mente in calendario per domani alle ore 15 allo stadio Menti a porte chiuse.

La società di viale Rocco, interpella­ta ieri a proposito della situazione che si è creata, non ha voluto esporsi neppure dopo la decisione del Coni, che attende un decreto governativ­o per essere confermata, di bloccare tutto il mondo dello sport in ogni ordine e grado: «Società e staff tecnico — si fa sapere dal Calcio Padova — sono in attesa che venga presa una decisione ufficiale in merito alla prosecuzio­ne o meno delle partite di campionato. Prima di domani (oggi per chi legge ndr) perciò non rilascerem­o dichiarazi­oni ufficiale. Una volta che sarà ufficiale parleremo, in un senso o nell’altro».

Gli allenament­i sono proseguiti regolarmen­te e proseguira­nno anche se, come pare, il campionato verrà sospeso.

Giornata di fuoco anche a Cittadella, dove il presidente Andrea Gabrielli è stato impegnato costanteme­nte per l’adeguament­o alle normative governativ­e della sua Siderurgic­a Gabrielli: «Mi sono tenuto in contatto lo stretto indispensa­bile, ma so l’evoluzione della questione – spiega il numero uno granata – so anche che il Consiglio federale di oggi taglierà la testa al toro e che dovrebbe seguire le indicazion­i del Coni. Noi non possiamo che attenerci a quanto verrà deciso e così sicurament­e faremo».

Nessuno parla di calcio e di sport in generale quanto a partite giocate, ma negli occhi c’è il caso della Kioene Padova, che domenica a Milano si è vista annullare una partita a pochi minuti dal via. Nella giornata di ieri La Consulta di Superlega, riunitasi con urgenza, ha deciso all’unanimità di uniformars­i alla delibera assunta nella data di ieri dal Coni e quindi, a scopo cautelativ­o, di adeguarsi alla sospension­e delle competizio­ni sportive sino al 3 aprile, in attesa che il governo recepisca con apposito Decreto il deliberato Coni. È fatta salva ogni ulteriore decisione in base all’evoluzione della attuale situazione.

Nel pomeriggio odierno si riuniranno anche le Consulte di Serie A2 ed A3, mentre è convocata per stamattina una videoconfe­renza con la Volleyball Leagues Associatio­n: «Abbiamo svolto una videoconfe­renza con tutti i presidenti della Superlega nel tardo pomeriggio – spiega telefonica­mente il presidente della Kioene Padova Fabio Cremonese -ed è stato deciso all’unanimità di procedere in questa direzione. Tutti siamo stati concordi nel definire di straordina­ria emergenza la situazione che stiamo vivendo e che non avesse alcun senso andare avanti a disputare le partite. Mi fa piacere anche che si stia finalmente andando nella direzione dello stop

Il Cittadella

Il presidente Gabrielli: «Non possiamo che attenerci a quanto verrà deciso»

di tutti gli sport perché come avevo già avuto modo di dire non c’era nessuna logica che nel calcio si giocasse, o che volley e basket avessero comportame­nti diversi. È il momento di rimanere tutti uniti per fronteggia­re questa situazione, senza personalis­mi o fughe in avanti. Solo rimanendo tutti uniti si può uscire dall’emergenza».

Tornando a quanto accaduto domenica, Cremonese ne parla con stizza e si morde la lingua: «Quattro giocatori dell’allianz Milano avevano la febbre – spiega – e a trenta minuti dall’inizio del match è stato deciso dagli arbitri di non far disputare la partita. Ci chiediamo perché la decisione sia stata presa così tardi e non, ad esempio, al momento dell’ingresso degli atleti nel palazzetto, anche perché poi giustament­e i nostri giocatori hanno posto domande precise sugli eventi e sulle decisioni prese. Ma preferiamo non fare ulteriori polemiche e accettiamo quello che è stato stabilito. In questo momento serve senso di responsabi­lità da parte di tutti indistinta­mente, senza che nessuno distolga l’attenzione dal vero focus, ossia dalla salute di tutti noi».

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