Inaugurazione nel vuoto per il Bo

Anno accademico, l’ateneo non rinvia. Cerimonia on line con ministro e archistar

In 798 anni di storia non era mai successo. Il coronavirus non farà saltare (e nemmeno slittare) l’inaugurazione dell’anno accademico, ma spinge l’università di Padova a scegliere la strada della cerimonia telematica e uno scenario inedito: l’evento si farà mercoledì 18 marzo a Palazzo Bo, come da programma, ma senza pubblico e non in Aula Magna, come da tradizione. Ospiti (a distanza) il ministro Manfredi e l’archistar Chipperfield.

In 798 anni di storia non era mai successo. Il coronavirus non farà saltare (e nemmeno slittare) l’inaugurazione dell’anno accademico, ma spinge l’università di Padova a scegliere la strada della cerimonia telematica e uno scenario inedito: ieri l’ateneo ha confermato che l’evento si farà mercoledì 18 marzo a Palazzo Bo, come da programma, ma senza pubblico e non in Aula Magna, come da tradizione. Per evitare assembramenti e rispettare i decreti del governo, infatti, il Bo ha deciso di trasmettere la cerimonia in diretta dalla Sala dei Quaranta, l’anticamera dell’aula Magna che ospita i ritratti di quaranta illustri studiosi stranieri e soprattutto la cattedra di Galileo Galilei, scelta come sfondo dell’evento per ricordare l’importanza della scienza nei momenti più difficili. Invece che dal pulpito dell’aula Magna, e invece che di fronte a una platea gremita da 400 persone, il rettore Rosario Rizzuto, il dg Alberto Scuttari e il presidente del Consiglio degli studenti, Alberto Rosada, parleranno davanti ad una telecamera con la cattedra di Galilei alle loro spalle; con loro ci sarà anche Stefania Bruschi, direttrice del dipartimento di Ingegneria industriale, a cui è affidata la prolusione.

I due ospiti invece non saranno al Bo, ma saranno collegati in forma telematica: la cerimonia infatti vedrà partecipare da remoto Gaetano Manfredi, ministro dell’università e della ricerca, e David Chipperfield, architetto inglese co-firmatario del megaprogetto di recupero dell’ex caserma Piave (vedi articolo sotto). In questi giorni le Università di Torino, Trento, Udine e San Raffaele di Milano hanno preferito rimandare la cerimonia inaugurale a data da destinarsi; Rizzuto sottolinea che «l’università di Padova,

non posticipando la data di inaugurazione dell’anno accademico, vuole lanciare un segnale forte: l’emergenza dovuta al Covid-19 cambia le nostre abitudini, il modo di erogare la didattica e in generale di lavorare, ma non deve fermarci. L’aula Magna resterà vuota, segno tangibile del sacrificio che andremo ad affrontare in occasione del massimo momento identitario del nostro Ateneo. Ma non a caso parleremo dalla Sala dei Quaranta, davanti alla cattedra di Galileo», cioè in un luogo che ricorda «come il sapere, la capacità di analisi e ricerca, non abbiano confini e siano la chiave decisiva per superare situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo».

Intanto la didattica «di emergenza» registra numeri imponenti: lunedì il Bo ha avviato 2.786 corsi del secondo semestre in modalità telematica, per un totale di 550 lezioni live seguite da 46.400 studenti e 114.237 visualizzazioni, proseguite in media per oltre due terzi della durata; in 24 ore, in pratica, l’ateneo ha trasmesso un milione e 209 minuti di contenuti, pari a 840 giorni di visione per utente unico. Sempre lunedì, dalle 10 alle 12, la presenza simultanea di 27 mila utenti ha fatto registrare un grosso rallentamento della piattaforma Moodle; ieri il dg Scuttari ha fatto sapere che la situazione è stata gestita con ulteriori interventi tecnici, e che ora la piattaforma è «stabile e correttamente funzionante».

Ieri infine Studenti perudu e Rete degli studenti medi hanno lanciato la campagna «Serve una mano?», che mette a disposizione il numero 328/2544988 per gli anziani e le persone in difficoltà a fare la spesa e altre commissioni.

Rettore Rosario Rizzuto