Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Virus, le aziende restano aperte ma è boom di cassa integrazione
I sindacati: negli ultimi tre giorni chiesti ammortizzatori per 180 lavoratori Divieti per contenere l’epidemia, denunce ai trasgressori salite a quota 44
Nessuna richiesta di chiusura da parte delle aziende in provincia, almeno per ora. Ma negli ultimi tre giorni arrivate richieste di cassa integrazione per circa 180 lavoratori polesani. L’emergenza-coronavirus inizia a farsi sentire in modo serio anche a livello locale, mettendo in difficoltà aziende di settori diversi come tessile e metalmeccanico.
Come spiega il vicepresidente di Confindustria Venezia-rovigo, il polesano Gian Michele Gambato, purtroppo è solo l’inizio. «Troppo presto per stime sui danni provocati all’economia polesana dal virus. Bene le ultime misure del governo Conte, che potevano anche essere anticipate di qualche giorno».
Intanto il segretario provinciale della Cgil, Pieralberto Colombo, spiega che «il dialogo con le aziende è in corso, ma purtroppo riceviamo tante segnalazioni da parte dei lavoratori che non si sentono tutelati. C’è qualche problema con la grande distribuzione alimentare: lì il dialogo con le aziende è molto complicato».
Secondo Samuel Scavazzin, segretario provinciale della Cisl di Padova e Rovigo, andrà prestata «massima attenzione sul rispetto delle regole sanitarie sul fronte dei trasporti, strategici in questa fase di emergenza». Per Giampietro Gregnanin, segretario regionale Uiltec, «nessun dubbio sul fatto che nelle aziende dove manca la sicurezza la produzione va sospesa. A emergenza terminata, servirà un piano di interventi».
Continuano intanto le denunce delle Forze dell’ordine, finora 44 in tutto, a seguito del decreto di mercoledì. Solo l’altro ieri i carabinieri hanno denunciato in tutto 17 persone per questo reato. Tra queste una persona con precedenti per reati contro il patrimonio finita nei guai per falso ideologico. Fermato dai militari dell’arma mentre era a piedi, l’uomo ha fornito un’autocertificazione contenente come motivo l’acquisto di sigarette. L’uomo era però distante da casa e in una zona senza tabaccai: scattata la denuncia.
La persona denunciata dalla Questura, invece, era un polesano pizzicato a Rovigo a quindici chilometri da casa. L’uomo
ha detto di essere venuto nel capoluogo per allenarsi, rimediando una denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
Ieri notte, invece, la Finanza ha denunciato un rodigino in giro con l’ auto per la città. L’uomo ha dichiarato di voler comprare le cartine per sigarette, ma era in giro da un pezzo, seguito dalle Fiamme Gialle.
Sul fronte sanitario continuano a salire i contagi, con 24 persone positive al virus in Polesine (+5 rispetto a venerdì), di cui 23 polesane. Il più giovane è un artigiano bassopolesano di 24 anni che ha lavorato tra Lombardia ed Emilia Romagna (asintomatico è stato posto in quarantena domiciliare con i familiari). Stesso quadro per un artigiano di 61 anni andato per lavoro sempre in Emilia. In Basso Polesine risiede anche l’imprenditore di 44 anni che ha viaggiato di recente tra Francia e Germania per lavoro. Presenta sintomi leggeri ed è in quarantena domiciliare con i familiari, al pari della 31enne mediopolesana risultata positiva al rientro dalla stagione lavorativa in Alta Val Badia, in Alto Adige.
Più serio il quadro del paziente non polesano, un 65enne milanese, giunto in Polesine il 3 marzo per un funerale in Basso Polesine. Rimasto sul territorio, ha accusato sintomi che ne hanno consigliato il ricovero in Terapia intensiva ad Adria e, dunque, a Trecenta, dov’è stato allestito il reparto per i malati di coronavirus più gravi. Ora 329 le persone sotto sorveglianza e 12 i tamponi in attesa di esito.
Nonostante il traffico azzerato peggiora però la qualità dell’aria, col terzo sforamento consecutivo del limite di Pm10, col rischio di allerta «arancione» e stop delle Euro 4 da domani. Sempre domani «Ecoambiente» inizierà la pulizia delle strade nel capoluogo e in altri comuni. Il tutto mentre tutti i consiglieri comunali del capoluogo siglano una lettera aperta alla cittadinanza invitando a unire gli sforzi nell’emergenza.
Contagio Positive 24 persone, i 5 nuovi casi per contatti con altre aree Disinfezione strade al via
Lo smog Traffico azzerato, ma l’aria di nuovo inquinata oltre i limiti Domani possibile allerta «arancione»