Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dai libri alle mascherine La svolta solidale di «Grafica Veneta»
PADOVA Questione di un paio di giorni e le mascherinecampione fabbricate nello stabilimento di Grafica Veneta, e già consegnate ai laboratori di analisi per i test necessari, potrebbero ottenere l’omologazione ed il via libera dalle autorità sanitarie. Da quel momento in poi non ci dovrebbero essere più ostacoli per il colosso tipografico di Trebaseleghe per iniziare una produzione in via prioritaria che potrebbe raggiungere i due milioni di pezzi al giorno.
È quanto permea dagli ambienti della società di Fabio Franceschi e che ben si innesta nell’ipotesi di progetto di un polo interamente veneto, anticipata dal presidente della Regione, Luca Zaia, per la realizzazione delle introvabili protezioni in vetta alla lista dei desideri di milioni di cittadini. Non si tratterà di mascherine utilizzabili da medici e infermieri nei loro compiti all’interno degli ospedali, precisa tuttavia l’azienda, ma di strumenti comunque efficaci per tutelare le persone costrette ad uscire di casa in questi giorni per lavorare o per svolgere commissioni indifferibili, a cominciare dalla spesa alimentare fino a quella dei farmaci. L’azienda padovana, dunque, renderà disponibili macchinari e forza lavoro per alcuni giorni, «scavalcando» nella liste delle priorità la stampa di libri e giornali che possono attendere. Sul tema delle protezioni per naso e bocca mancanti è tornato ancora una volta ieri Zaia, nel quotidiano appuntamento con la stampa nella sede della Protezione civile di Mestre. «Mascherine non ce ne sono. Pensavamo – ha detto - di avere in mano 3 milioni di ”Ffp2” (maschere idonee a filtrare i virus influenzali, ndr) ma adesso vediamo che dalla Cina
tutto è bloccato. Abbiamo invece un buon canale per acquistare dei respiratori». Analoga, se non più grave, è la richiesta d’aiuto che giunge dalla Lombardia. «Iniziano a scarseggiare – ha sottolineato il presidente dell’associazione anestesisti rianimatori ospedalieri, Alessandro Vergallo - le scorte di mascherine a più alta protezione, le Ffp2 e Ffp3, utilizzate in particolar modo nelle terapie intensive, ed in Lombardia le scorte basteranno ancora solo per un paio di giorni». La promessa di una soluzione rapida per il problema delle protezioni respiratorie è tuttavia giunta ieri, in conferenza stampa, anche dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. «A breve si avvierà la produzione nazionale di mascherine, che è prevista anche nel decreto. Ricevo richieste di tantissime aziende che si propongono di produrle».