Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Chiudono i cimiteri, multe ai ciclisti E in città i vigili pattugliano il Bassanello
Altra raffica di denunce, 20 solo a Padova. Uno stalker fra i trasgressori
Mentre il governo perentorio ripete «state a casa o vieteremo l’attività all’aperto», parte dei padovani continua a trasgredire ai divieti sugli spostamenti per il Covid-19. La media dei denunciati è di quasi cinquanta al giorno (con picchi di oltre 60) e i sindaci dei vari Comuni emanano ordinanze a ripetizione, alcune estreme che portano alla chiusura dei cimiteri. La stretta è sempre più serrata e nei controlli dei carabinieri sono finiti anche i primi ciclisti. A sorprenderli sono stati i militari della compagnia di Abano Terme del colonnello Marco Turrini che l’altro ieri hanno bloccato tre persone di 52, 59 e 79 anni, tutti padovani scoperti ad allenarsi lungo le strade dei Colli nel comune di Teolo. I soggetti segnalati rischiano fino a 3 mesi di carcere oltre che una multa salata. A Monselice sono stati sanzionati gli avventori del bar dell’area di servizio Q8 di via Colombo: il locale può stare aperto ma tre quarantenni di Cadoneghe ne hanno approfittato consumando alcolici all’esterno. A Piombino Dese un romeno di 52 anni è stato bloccato in bicicletta: la sua scusa per uscire? «Sto andando a recuperare mia moglie a fine turno di lavoro così facciamo la strada insieme». Un quarantunenne moldavo di Vedelago nel trevigiano è stato fermato a Loreggia e ha raccontato di essere alla ricerca di un capannone per iniziare un’attività di commercio legname. Quattro uomini sono stati poi scoperti a bivaccare in centro a Camposampiero, altre quattro persone, tra cui due donne, sono state segnalate perché bevevano della birra insieme a Laghi di Cittadella e a Campodarsego una coppia di ventenni è stata denunciata perché stava lavando l’automobile. A Solesino i carabinieri hanno arrestato un quarantaseienne intercettato in viale della Libertà che si è scagliato contro i militari, tentando una fuga prima di essere bloccato: stava andando a casa dell’amante dell’ex moglie. In città in 20 sono finiti nei guai perché erano in giro senza un valido motivo. E i vigili del fuoco ieri mattina sono intervenuti a Camin per prestare soccorso a un uomo dalla mole notevole, in quarantena con la famiglia, che era caduto: la squadra dei pompieri ha indossato gli speciali dispositivi di protezione individuale, ha alzato l’anziano, eseguendo poi il protocollo di decontaminazione. Ad Arzergrande pugno duro del sindaco Filippo Lazzarin che ha imitato il collega Marco Schiesaro (Cadoneghe) e ha firmato un’ordinanza che prevede il divieto di accesso al cimitero oltre a quello nei parchi.
A Padova occhi puntati sugli argini. Ieri la polizia locale ha pattugliato in motocicletta quelli del Bassanello, mandando a casa la gente che faceva jogging. «Siamo in un momento critico e decisivo dell’epidemiaha spiegato il sindaco Sergio Giordani- i contagi non si fermano e ci proteggeremo solo con la collaborazione di tutti. Non si possono tollerare assembramenti sugli argini e sulle alle verdi perché è molto pericoloso. Rinunciare per qualche tempo alle corsette e alle passeggiate è doveroso. Si tratta di un sacrificio minimo legato al buon senso. I controlli si faranno stringenti e non voglio vedere il ripetersi di situazioni come quelle di domenica scorsa, altrimenti prenderò provvedimenti più drastici».