Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Meno imposte e multe Bilanci verso il default
Conte (Anci): «Lo Stato ci aiuti subito»
Se togliamo la tassa di soggiorno agli alberghi vuoti, le imposte per l’occupazione del suolo pubblico ai locali chiusi e le multe sulle strade deserte, il primo risultato è: meno introiti per i Comuni. Se poi aggiungiamo le spese per le sanificazioni di scuole, piazze e palestre, e gli investimenti per l’acquisto di presidi di protezione individuale, l’equazione da coronavirus è semplice: più spese per i Comuni. Milioni di euro che spariscono.
Questo periodo di chiusure e sacrifici pesa non solo su imprese e famiglie, ma anche sugli equilibri di bilancio degli enti locali, i cui documenti di programmazione sono già approvati prevedendo incassi basati su dati storici e previsionali. Mancheranno cifre ingenti, mentre altre spese si aggiungono improvvisamente. «Chiedo che i Comuni virtuosi possano usare tutto l’avanzo di bilancio – dice Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto Poi lo Stato si faccia carico di ristorare queste cifre, anticipate per non pesare sui cittadini». E promette: «A Treviso preferisco sacrificare l’equilibrio di bilancio e utilizzare le somme a disposizione sostenere la ripresa della mia città, le famiglie e le imprese».
La Fondazione Think Tank Nordest ha analizzato le voci d’entrata direttamente collegate alle attività economiche oggi bloccate dall’emergenza nei Comuni veneti: la tassa di soggiorno, le imposte su pubblicità e occupazione di suolo pubblico, le multe sulle strade comunali, le tariffe dei parcheggi, i buoni pasto di mense e asili, calcolati sul triennio 2017/19, hanno portato un introito medio di 406 milioni. «Quante di queste risorse non verranno incamerate nel 2020 dipenderà dal protrarsi del blocco, ma subiranno un pesante ridimensionamento», continua Conte. La tassa di soggiorno fa incassare ai Comuni veneti 75,2 milioni di euro: alcune località l’hanno già sospesa per aiutare gli imprenditori, ma sarà un anno durissimo se il turismo non ripartirà subito.
«La limitazione degli spostamenti ha ridotto gli incassi dai parcheggi (25,1 milioni di euro, ndr) – evidenzia la Fondazione - Le strade deserte comportano il calo delle multe, che tra 2017 e 2019 hanno fruttato in media 129,2 milioni». La provincia più esposta sarebbe Venezia, seguita da Verona e Padova. Anci Veneto ha chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto per monitorare, mese per mese, minori entrate e maggiori spese di Comuni e Province e per trovare coperture finanziarie per ristorare le casse degli enti locali.
«Essere virtuosi ci consente di tamponare una situazione difficile, ma non ci fa dormire sonni tranquilli – commenta Conte - Chiediamo anche di poter trattenere l’imu per avere margini di azione, trasferiamo troppo a Roma. Lo Stato posticipa le scadenze dei pagamenti ma gli aiuti devono arrivare oggi, non fra due mesi. Se rimarremo chiusi un’altro mese, una attività su tre è a rischio, o non riaprirà nemmeno. L’italia ha ottenuto lo svincolo dal Patto di stabilità dall’europa, ora svincoli i Comuni: avere bilanci in ordine e cittadini in ginocchio sarebbe un fallimento per tutti».
406
Milioni È quanto hanno incassato da multe e tasse i Comuni veneti tra il 2017 e il 2019