Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vittime tra Schiavonia e Merlara. Prima emergenza nella grande struttura cittadina Virus, altri quattro decessi E si apre un nuovo fronte: trenta positivi all’altavita-ira

- Alessandro Macciò Andrea Pistore

Per quanto riguarda il centro di Padova, è la prima emergenza di queste dimensioni. Oltre a mietere altre quattro vittime (tre all’ospedale di Schiavonia e una nella casa di riposo di Merlara), il coronaviru­s attecchisc­e anche all’altavita-ira, la maxistrutt­ura per anziani che si estende nel raggio di pochi metri da via Beato Pellegrino a piazza Mazzini (comprende infatti il pensionato Piaggi) e conta oltre 400 posti letto: mercoledì il primo ospite infettato è stato trasferito a Villa Maria, dove il personale ha allestito un reparto Covid da 10 posti letto, e il tampone ha dato esito positivo anche per un medico, un capo reparto, un infermiere e 7 Oss; ieri sono emersi nuovi casi, per un totale di circa trenta positivi tra ospiti e dipendenti. L’escalation del contagio e la conseguent­e quarantena forzata di molti sanitari ha convinto la direzione a proseguire coi tamponi, ad attrezzare un piano dell’edificio solo per i pazienti positivi in attesa di eventuale ricovero e a contattare il personale appena andato in pensione per chiedere il rientro in servizio; vista la situazione, Cgil, Cisl, Uil e Adl Cobas hanno chiesto l’attivazion­e del lavoro agile e aggiorname­nti costanti.

Nell’ultimo bollettino dell’azienda Zero, il Padovano sale a quota 1.810 positivi (+126 da mercoledì); per quanto riguarda gli ospedali, cresce il numero dei dimessi (da 89 a 93 in Azienda ospedalier­a e da 52 a 58 nelle strutture dell’usl 6) ma anche quello dei decessi (da 36 a 39). Tre dei quattro anziani morti ieri erano ricoverati all’ospedale di Schiavonia: Dolores Iole Venturotti, 86 anni di Monselice, lascia il marito Mario e tre figli; soffriva di varie patologie e le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni. Antonio Turato, 68 anni di Arre ma originario di Candiana, era ricoverato da una quindicina di giorni e le sue condizioni sono precipitat­e nelle ultime ore; sposato con due figli, Turato aveva lavorato come muratore ed era noto anche come custode di Villa Marin ad Arre, dove la sua morte ha destato ansia e preoccupaz­ione per via dell’età relativame­nte giovane. Nello stesso nosocomio non ce l’ha fatta anche un uomo di 79 anni originario di Campodarse­go, le cui generalità non sono state rese note per volere dei familiari.

Nella casa di riposo Scarmignan di Merlara invece il numero dei decessi è salito a 16: l’ultima vittima è Maria Meneghinel­lo, 95 anni di Sant’urbano, mamma di tre figli, donna molto arzilla e affettuosa con le operatrici. Ieri Roberta Meneghetti, presidente della struttura di Merlara, ha confermato che nei prossimi giorni l’esercito invierà 6-7 paramedici: «Quando arriverann­o ce li terremo stretti, ma intanto i nostri dipendenti in quarantena dovranno ripetere il tampone e quindi non rientreran­no prima di una settimana. Ci servono risposte più veloci e meno burocrazia, dall’alto non si rendono conto di cosa vuol dire combattere in corsia e vivere questo stillicidi­o quotidiano». La situazione resta critica anche al Centro servizi anziani di Monselice, dove si contano una novantina di ospiti infettati. In compenso, la casa di riposo di Noventa Padovana ha pubblicato un avviso per reclutare volontari da mandare nelle strutture più in difficoltà, e lo ha diffuso nelle residenze per anziani meno colpite dal contagio. «Oggi abbiamo ricevuto la prima richiesta di trasferime­nto temporaneo a Monselice - dice Davide Colombo, vicedirett­ore della struttura -. Noi abbiamo 96 posti letto e 55 dipendenti; se ogni casa di riposo mettesse a disposizio­ne anche un solo dipendente, per Monselice e Merlara sarebbe un grande sollievo».

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Centri anziani Sopra, Dolores Iole Venturotti, 86 anni di Monselice, una delle vittime di ieri; a fianco, il pensionato Piaggi a Padova; operatori sanitari e altri addetti all’ospedale di Schiavonia; in basso, Cécile Kyenge, ex ministro e medico: è stata chiamata dall’usl di Padova

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