Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Arrivano le «unità speciali» per ridurre i ricoveri E spunta l’ex ministro Kyenge
L’usl ingaggia 38 medici: seguiranno i malati nelle loro case
Controllare a domicilio i pazienti affetti da coronavirus che non sono stati ricoverati in ospedale. È questo il compito delle nuove Unità speciali di continuità assistenziale costituite dall’usl 6 Euganea, che ieri ha conferito l’incarico a 38 medici e li ha divisi nelle quattro sedi di Padova, Montegrotto, Este e Camposampiero; la sorpresa è che tra loro c’è anche l’ex ministro dell’integrazione Cècile Kyenge, che ha confermato la disponibilità a monitorare i malati della zona termale ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni a riguardo.
Previste dal decreto Cura Italia e già avviate sia in Lombardia che in Emilia Romagna,
le Unità speciali sono costituite dalle Regioni presso le sedi di continuità assistenziale già esistenti, nella misura di una ogni 50 mila abitanti; per quanto riguarda il territorio dell’usl 6, l’azienda Zero ha pubblicato un avviso che ha raccolto 38 manifestazioni di interesse, quasi tutte provenienti da medici di continuità
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Il dottor Andrea Dini Attendiamo disposizioni ma l’obiettivo è chiaro: fare più filtro per ridurre le ospedalizzazioni
assistenziale, e tutte accolte. Contando che attualmente, tra positivi e contatti, i padovani in isolamento domiciliare sono 3.270, il rapporto provvisorio è di un medico ogni 86 pazienti, ma il decreto Cura Italia non fissava scadenze e quindi il reclutamento andrà avanti anche nei prossimi giorni; intanto l’usl ha assegnato 14 medici a Padova, 11 a Camposampiero, 8 a Este e 5 a Montegrotto, dove spunta anche il nome di Cècile Kyenge. Medico specializzato in oculistica, l’ex ministro del governo Letta (ed ex eurodeputato eletto nella circoscrizione Nordest) ha vissuto per molti anni a Modena e attualmente si trova in Belgio; la sua decisione di prestare servizio a Montegrotto è un caso destinato a far discutere. Kyenge a parte, le Unità speciali saranno attive sette giorni su sette dalle 8 alle 20; l’incarico decorre a partire da oggi per tre mesi, prorogabili per ulteriori tre mesi e per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, per un compenso lordo di 40 euro all’ora e un onere presunto di 200 mila euro (a carico della Regione). «Ora attendiamo disposizioni più precise sui turni e sulle modalità dei controlli - commenta Andrea Dini, uno dei medici reclutati a Padova -. L’obiettivo è quello di fare più filtro sul territorio per ridurre le ospedalizzazioni».