Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Solo» 16 denunce, il maltempo aiuta Due cinesi a spasso, uno aveva la febbre
Il maltempo di mercoledì, col vento di bora che ha soffiato per tutto il giorno in Polesine, ha bloccato l’escalation di denunce — ormai prossime a 500 — nell’ambito dei controlli sul rispetto dei divieti per contenere la diffusione del Covid-19. Gli agenti della Volante hanno controllato 90 persone, 9 delle quali denunciate per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Tra questi, due cinesi pizzicati in giro per il capoluogo senza motivo. Intervento con tensione: uno dei due orientali sembrava influenzato. Chiamato il Suem-118 che ha verificato come lo straniero non avesse febbre. L’uomo è stato rispedito a casa. Invece i carabinieri del Comando provinciale hanno contestato sette infrazioni per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
Per quanto riguarda la polizia locale del capoluogo, 24 le persone controllate e 31 esercizi pubblici sottoposti a verifica, ma nessun infrazione contestata.
Intanto i sindacati approvano la decisione del governo di coinvolgerli nei tavoli che decideranno quali imprese potranno lavorare.
Le aziende potranno restare aperte solo se dimostreranno di far parte di una filiera-chiave o di non poter sostenere uno stop alla produzione. Le richieste alla Prefettura che dovrà decidere dopo un confronto anche con i rappresentanti dei lavoratori. «La valanga di richieste giunte alle Prefetture di Padova e di Rovigo — dichiara Samuel Scavazzin (Cisl) — confermano un’incertezza che va sanata». Soddisfatto Pieralberto Colombo, segretario provinciale della Cgil: «Così potremo confrontarci con più facilità». Infine da Michele Ghirardini, presidente dell’ordine dei commercialisti di Rovigo, un appello alle imprese: «Pagate i fornitori, gli istituti di credito sono pronti ad aiutare, altrimenti sarà crisi di liquidità per tutti con danni irreversibili».
Appello
I commercialisti: imprese, pagate i fornitori o guai