Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Le bare di Bergamo e l’abbraccio di Padova cremazione per 25 salme
Le immagini sono simili a quelle già viste a Ferrara, Spinea e Cervignano del Friuli. Anche Padova si aggiunge alla lista delle città che hanno accolto i feretri provenienti da Bergamo, dove il coronavirus ha fatto più di duemila morti (ma il sospetto è che in realtà siano oltre cinquemila) e il forno crematorio non riesce più a trovare spazio per tutti. Nei giorni scorsi Palazzo Moroni aveva contattato il Comune di Bergamo per rendersi disponibile, e ieri pomeriggio al Cimitero maggiore sono arrivate le prime 25 salme, trasportate da cinque camion dell’esercito per essere cremate. Ad attendere il corteo dei mezzi militari c’erano il sindaco Sergio Giordani, l’assessore ai Servizi cimiteriali Francesca Benciolini, don Marco Cagol in rappresentanza della Diocesi e un picchetto d’onore della polizia locale e dei carabinieri. Per Giordani era «doveroso portare il saluto di tutta la città a questi poveri defunti. Davvero straziante pensare che queste persone sono mancate senza la vicinanza dei loro cari e senza poter avere nessuno al seguito del corteo funebre. Un dolore immenso, una scena straziante che mi ha profondamente commosso». Quello di ieri pomeriggio è stato il primo gruppo di bare arrivato da Bergamo coi mezzi militari, ma nei giorni scorsi il cimitero di Padova aveva già aperto le porte agli operatori delle onoranze funebri provenienti da diverse città della Lombardia e dell’emilia Romagna per trasporti privati. Sul fronte istituzionale, invece, l’assessore Benciolini ha annunciato di aver stretto un accordo anche col Comune di Piacenza, un’altra città in grossa difficoltà nella gestione dell’emergenza.