Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Serie C in bilico L’assemblea decide il futuro
Cnr Padova: «Possibili rischi psicologici per gli atleti fermi ai box»
La serie C si riunirà oggi in assemblea virtuale per decidere come procedere rispetto alla sospensione del campionato. Il Vicenza e il Padova, nelle zone alte della classifica, attendono novità sul futuro.
È il giorno dell’assemblea generale delle società di Lega Pro, che si confronteranno questa mattina alle 11 in call conference. Ed è un giorno importante perché parecchi club potrebbero chiedere l’annullamento e la chiusura anticipata della stagione. Impossibile prevedere la piega che prenderanno gli eventi, ma il pericolo che si arrivi a uno stop anticipato, sia pure al momento ancora remoto, esiste. Ma non è nella volontà del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che si adopererà in ogni modo per terminare la stagione. E lo ha ribadito a più riprese: «Una richiesta delle società di chiusura e di annullamento del campionato sarebbe controproducente e sbagliata. Andiamo avanti per gradi, rispettando i tempi e qualche volta stiamo zitti. Io ripartirei domani mattina perché vorrebbe dire che il Paese sta meglio, ma noi abbiamo messo la salute al primo posto e il 21 febbraio abbiamo rinviato Piacenza-sambenedettese, il 21 notte poi ho telefonato a tutte le squadre del Veneto e della Lombardia per dire di non spostarsi perché non avrebbero giocato. Per la ripresa della stagione decideranno le autorità scientifiche e sanitarie, il Governo, il Coni, la Figc e poi noi, tra tutti questi però c’è un comitato di pietra che è il virus, cioè fino a quando non se ne sarà andato e fin quando le autorità sanitarie e scientifiche non ci diranno che si potrà iniziare la vedo dura».
Il Padova attenderà il corso naturale degli eventi limitandosi a constatare tramite il direttore sportivo Sean Sogliano che «sarà difficile trovare una soluzione che metta tutti d’accordo». Il dilemma, tuttora irrisolto, è come gestire promozioni e retrocessioni in caso di finale anticipato.
E non è il solo problema che si sta affrontando perché dal presidio del Cnr di Padova emerge un’altra realtà di cui pochi parlano. E cioè la salute psichica delle persone una volta passato questo tsunami e, nella fattispecie, dei calciatori. Due su dieci sono a rischio
L’assemblea
Il presidente Ghirelli: «Annullare ora quest’annata sarebbe controproducente»
di disturbi psicologici e stress correlati nella fase di emergenza per il coronavirus. Quali gli effetti della quarantena sul loro cervello e sulle loro prestazioni mentali? Quali i rischi quando ci saremo lasciati alle spalle quest’emergenza e alla ripresa del campionato (se avverrà)?
A queste domande vuole dare una risposta il progetto scientifico «Italian Footballer Mental Health during emergency Covid-19. Risks factors and preventive Serie A, Be C Club’s actions» diretto dal professor Aiace Rusciano con l’istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Padova.
«In questi momenti di profonda incertezza – spiega Rusciano - le condizioni di stress aumentano. Fino al 20 per cento dei calciatori rischia di incorrere in patologie depressive, disturbo da stress posttraumatico, somatizzazione, panico, ansia o insonnia L’emergenza del Covid-19 è una maratona mentale che non richiede sprint o gesti repentini e potrebbe mettere i calciatori in uno stato di vulnerabilità psicologica, aumentando il rischio di infortuni in caso di rientro», conclude l’esperto.