Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Vediamo la morte che avevamo rimosso»
Nuove regole per scongiurare il contagio
«Non volevamo più vedere la morte, ma il Covid ce la restituisce». A colloquio con il filosofo Umberto Galimberti, docente a Ca’ Foscari.
Nuove regole per i genitori separati, al tempo del coronavirus.
Nei giorni scorsi il tribunale di Verona ha emesso un’ordinanza che, per ridurre il rischio di contagio, stabilisce regole e tempistiche diverse rispetto passato per garantire gli incontri dei figli con mamma e papà. Il caso era stato sollevato da un professionista veronese, divorziato da tempo e che già a partire dal 2018 aveva ottenuto dal giudice che la figlia dodicenne trascorresse la settimana a casa sua, con diritto della madre di vedere la minore un giorno feriale e un weekend ogni due. Visto l’allarme dettato dal Covid 19, e l’esigenza di ridurre i contatti con l’esterno e di rimanere a casa, l’uomo aveva chiesto al tribunale di Verona di sospendere gli incontri tra la ragazzina e l’ex moglie fino a quando la situazione non fosse tornata alla normalità. Il giudice ha respinto la proposta ma nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza che stabilisce nuove regole per la coppia, che rimarranno in vigore «fino alla ripresa della scuola, qualora avvenga entro l’estate, o alla cessazione dell’emergenza sanitaria». Il magistrato, «allo scopo di limitare il più possibile gli spostamenti tra Comuni» ed evitare quindi i continui rimpalli della minore da una casa all’altra, ha quindi disposto che la dodicenne trascorra quattordici giorni filati con ciascun genitore. Spetterà al papà il compito di «prelevare e riportare la figlia a casa della madre trascorse le due settimane, in modo che solo una persona debba muoversi dalle rispettive abitazioni». Ma trascorrere quasi la metà del mese senza avere contatti con mamma o papà, può essere dura. E allora, il giudice «dispone che la minore senta via Skype l’altro genitore non coabitante una volta al giorno all’orario concordato o, in assenza di accordo, alle ore 18.30».
Per l’avvocato Barbara Lanza, dell’osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia «si tratta di una ordinanza
” L’avvocato Un’ordinanza innovativa, frutto di un compromesso tra l’esigenza di tutelare la salute e quella di garantire le visite
innovativa, frutto di un buon compromesso tra l’esigenza di tutelare la salute di genitori e figli, e quella di garantire il diritto di visita. Quattordici giorni, non a caso, è il tempo che viene ormai convenzionalmente indicato per il decorso del contagio da coronavirus». Finora ciascun tribunale sembra muoversi su binari diversi. Se Verona ha scelto di alternare il collocamento della minore, Bologna e Matera hanno disposto la sospensione del diritto di visita mentre, con diverse ordinanze, Milano ha invece scelto di lasciare invariate le condizioni di affidamento stabilite prima dell’emergenza Covid.