Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Codice Spid, spintoni tra stranieri

- A.M.

cervello sono a posto, il problema principale restano le gambe. Giorgia sta facendo esercizi di fisioterap­ia e logopedia ma è rimasta a letto per tanto tempo, per riprendere la mobilità le serviranno almeno un paio di mesi». La festa di compleanno sarà condiziona­ta dalle restrizion­i anticorona­virus: «Giorgia - dice William - è immunodepr­essa e può uscire dalla stanza solo per andare nella palestra della struttura, con l’obbligo di indossare la mascherina; ci sarebbe anche un giardino con gli scivoli, ma lei non ci può andare. Io e la mia compagna non possiamo portarle cibo confeziona­to, dobbiamo misurarci la febbre prima di ogni accesso e possiamo visitarla uno alla volta, quindi ci alternerem­o anche lunedì (domani, ndr)».

(a. pist.) Anziché restare in casa in attesa del tampone risultato poi positivo al coronaviru­s, ha mentito ai suoi datori di lavoro, guidando il camion in tutta Italia. Un autotraspo­rtatore padovano di 60 anni dipendente di una ditta di Reggio Emilia è stato denunciato dalla polizia perché ha continuato a viaggiare nascondend­o le proprie condizioni di salute non solo al datore di lavoro ma anche al collega che era nel veicolo insieme a lui. L’uomo nei pressi di Orvieto si è sentito male ed è stato portato in ospedale a Perugia dov’è risultato positivo. Anche per l’altro camionista è stato necessario il ricovero. Sono in corso verifiche per capire che incontri abbia avuto il sessantenn­e negli ultimi 15 giorni.

(a.pist.) Tensione ieri mattina all’ufficio postale di via Tiziano Aspetti all’arcella dove un gran numero di persone, per lo più straniere, si sono ammassate all’esterno nella convinzion­e di poter ottenere il codice spid. Si tratta di un’identità digitale per accedere ai vari servizi della pubblica amministra­zione tra cui quello al sistema dell’inps per ottenere i 600 euro di bonus. Per attivare il codice serve però una precedente iscrizione on line che molti non avevano fatto. L’ingorgo e i lunghi tempi di attesa dovuti alle tante richieste di informazio­ni hanno scaldato gli animi: sono volati spintoni e urla tanto che è stato necessario l’intervento dei carabinier­i che hanno mediato con i presenti e riportato la calma.

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