Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sta fiorendo la creatività Questo «Stiamo in casa» un effetto positivo ce l’ha
Ho lanciato un sondaggio, su Facebook, su come le persone trascorrono i «giorni di coronavirus», con oltre 50 risposte: mi spiace, per ragioni di spazio, citarne solo alcune. Un magistrato penale del distretto veneto, con humor, mi ha scritto: «Sto sperimentando gli arresti domiciliari, con autorizzazione del giudice a uscire per esigenze lavorative». La commercialista rosolinese Daniela Falconi perentoria: «Non ascolto in Tv le notizie dei Tg, quello è il vero virus che stanno instillando nel cervello dei deboli e soli». Claudio Modena, portotollese e romano, scrittore di fama nazionale, sta terminando la sua ultima opera, ma non vuole fornirmi anticipazioni: da tempo mi ha promesso un ruolo in uno dei suoi romanzi, chissà che sia la volta buona. Un giovane e valido avvocato rodigino consiglia la visione di un film del 1996, «Italiani», poco noto e che cercherò di trovare. Un altro collega, fantasioso, si dedica al «Nuv-homerealismo» che dovrebbe essere un’elaborazione del nuovo realismo francese di Arman, Cesar, Klein... in chiave «casalinga». Lui posta su Fb divertenti immagini con miscellanea di oggetti e lui al centro, spesso con un imbuto in testa. Un legale badiese ha riscoperto il poeta dialettale Ario Stefanin che, a suo dire, è un grande artista. Un ferrarese, atleticamente, nel cortile di casa si dedica a una forma di pelota. Singolare la scelta di un giovane adriese che, col fagotto (strumento musicale poco usato da solisti) suona, montando un video su Youtube, in cui appare in quattro riquadri dando così l’impressione che a suonare siano più elementi. Molte signore si dedicano alla letteratura: una da Villadose alterna la scrittura di un romanzo su «La boje», movimento sindacale nato in Polesine nel 1882, alla pittura. L’impressione è che questo «stiamo in casa», abbia avuto l’effetto positivo di rivitalizzare l’impegno culturale.