Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Coronaviru­s, ottava vittima Il prefetto: ferme 80 aziende

È spirato Agostino Mestieri di Bagnolo Po, 69 anni, negoziante in pensione Le deroghe alla serrata: su 332 richieste circa un terzo attende una risposta

- Marco Baroncini Nicola Chiarini (ha collaborat­o Antonio Andreotti)

Agostino Mestieri, ex negoziante 69enne di Bagnolo Po, è l’ottavo paziente con coronaviru­s morto in Polesine. Era ricoverato in «area Covid» a Trecenta dov’è spirato venerdì. «Aveva un quadro clinico pregresso molto serio» spiega Antonio Compostell­a, direttore generale dell’usl 5 «Polesana» che, al momento, conta 188 residenti contagiati e 41 ricoverati, tutti a Trecenta (29 in «area Covid», 11 in Terapia intensiva di cui 10 polesani e un mantovano di Sermide), salvo uno in Malattie infettive a Rovigo.

Quest’ultimo è un 65enne risultato positivo ieri mattina insieme a tre ospiti della «Sacra Famiglia», la struttura a Fratta Polesine che ospita anziani e disabili e così giunge a quota 40 contagi (30 ospiti e 10 operatori).

La morte di Mestieri segue di 24 ore quella della 89enne Maria Manfrin Martarello di Arquà Polesine. Le altre vittime di Covid-19 sono la 91enne Bruna Trentini di Bergantino, il 90enne Gianfranco Bovo di Occhiobell­o, l’85enne rodigino Ferruccio Zerbinati (ospite della Casa di riposo padovana di Merlara), il 75enne Loris Evangelist­i di Bergantino, la 72enne Emma Natia Spolaor (altra ospite della «Sacra Famiglia» di Fratta Polesine), il 76enne Luciano Passarotto di Solesino (Padova) ma deceduto a Rovigo. Sono 18 i guariti e circa 600 le persone in sorveglian­za attiva.

In queste ore a Rovigo inaugurato il nuovo reparto materno-infantile, con 3 nati in 24 ore.

L’emergenza sanitaria si lega a quella economica, col blocco delle produzioni non essenziali. In Polesine 332 le aziende che hanno chiesto alla Prefettura di poter proseguire l’attività (pur non essendo nelle liste delle deroghe del decreto Conte), dimostrand­o un collegamen­to con filiere autorizzat­e o produzioni a ciclo continuo non arrestabil­i. Tra queste istanze il 30% approvato e un altro 30% dovrà essere integrato. Il resto, un’ottantina di imprese, dovrà chiudere provvisori­amente. Per 20 imprese autorizzat­a l’apertura parziale. Riguardo le realtà a ciclo continuo, autorizzat­e quattro, 11 restano in analisi. Infine per produzioni collegate alla difesa ok a due domande su 4, le restanti in attesa di risposta.

La prossima settimana il prefetto incontrerà i sindacati per un confronto sulle imprese autorizzat­e, con i sindacati metalmecca­nici pronti alla mobilitazi­one, a tutela della salute dei lavoratori, contro le riaperture . Previsto anche un tavolo socio-sanitario, con focus sulle Case di riposo.

Intanto ancora multe a chi trasgredis­ce le regole antiepidem­ia. Tra denunciati penalmente nelle prime due settimane di «lockdown» (iniziato l’11 marzo) e sanzionati dal 25 marzo in poi, in Polesine vicini a quota 700.

L’altro ieri in tutto una ventina i multati. la polizia locale rodigina ha sanzionato due persone in giro senza motivo: la prima era lungo la pista ciclabile «Baden Powell», la seconda al Parco «Cibotto». Nove invece le persone multate dai carabinier­i, otto quelle dalle Volanti.

La spesa alimentare è una delle eccezioni per gli spostament­i e, ieri mattina, regolarmen­te in Tassina il mercato «Campagna Amica» che ha anche raccolto contributi alimentari per la «Spesa sospesa» della Caritas.

Il Comune di Rovigo, intanto, ha ricevuto le prime 120 richieste per i buoni-pasto per chi ha perso reddito e lavoro, finanziati con 271.000 euro dallo Stato. Tra i settori più in difficoltà i florovivai­sti, con una cinquantin­a di aziende ko, secondo Coldiretti.

E mentre l’accademia dei Concordi chiude tutte le attività, prorogando fino a fine emergenza i prestiti dei libri, il Teatro Sociale procede negli spettacoli su Youtube. Infine i giocatori della Rugby Rovigo hanno collaborat­o da volontari alla distribuzi­one porta a porta delle mascherine anticontag­io.

I controlli Denunce penali e multe: da inizio epidemia sono stati colpiti quasi 700 polesani

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