Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zaia: follia il voto in autunno
«Temo un’altra ondata del virus, si faccia un election day». M5s d’accordo. Lorenzoni: «Oggi non ci sono le condizioni»
Il governatore critica l’idea di elezioni regionali nella finestra autunnale per il probabile ritorno del virus e chiede che «siano celebrate, assieme alle comunali e al referendun, con un election day il prima possibile». Le ipotesi? Fine luglio o primi di ottobre. Critico il Pd, d’accordo l’m5s. Variati: «Ci penseremo».
Torna prepotentemente alla ribalta il tema delle elezioni regionali, rinviate - al momento senza una data certa in cui indirle - a causa dell’emergenza sanitaria che attanaglia tutta l’italia (e non solo). Si sa che avrebbero dovuto tenersi in primavera, il 24 maggio per l’esattezza. Ma per la prima volta nella storia della Repubblica italiana il governo ha optato per una «proroga» del mandato delle amministrazioni attualmente in carica perché in questo periodo - viste le restrizioni per combattere il diffondersi del coronavirus - non è possibile garantire agli elettori la libertà di formarsi un’opinione su candidati e programmi.
Prima o poi, però, queste elezioni bisognerà farle. E ieri, rispondendo a una domanda durante la quotidiana conferenza stampa in diretta Facebook, il governatore Luca Zaia ha chiesto che vengano indette «il prima possibile». «Sento discorsi - le parole del presidente del Veneto - di posticiparle a novembre-dicembre: è una follia. Perché farle in autunno, nella finestra tra il 15 ottobre e il 15 dicembre, vuol dire non prendere in seria considerazione che ci sarà comunque una recrudescenza del virus. Rischiamo di non farle più. Bisogna comunque star fuori dalla fase autunnale o addirittura invernale. È necessario pensare a un election day, con le amministrative e il referendum sul taglio dei parlamentari». La domanda che sorge spontanea è: quando? Zaia butta lì un paio di ipotesi: la prima «a fine luglio», la seconda «tra fine settembre e la metà di ottobre». Il tutto mentre sul web è stata lanciata una canzone a lui dedicata (modello «santo subito»)da tale Walter Miotto e senza mai dire che intende ricandidarsi, cosa che tutti danno per scontata ma che ancora manca della certificazione dell’ufficialità (che stia pensando a un coup de théâtre dopo l’emergenza sanitaria vissuta in prima linea?)
La richiesta di Zaia, comunque, viene commentata a stretto giro di posta da Achille Variati, sottosegretario all’interno. «Le elezioni - dice l’esponente Pd - presuppongono comizi elettorali e questi devono essere garantiti. Nulla è stato ancora deciso perché è evidente che siamo tuttora in una fase emergenziale. Io posso solo ribadire che le elezioni verranno celebrate il prima possibile e che i primi giorni di ottobre potrebbero essere una data buona».
In campo scendono anche gli sfidanti al trono di Zaia, vale a dire Arturo Lorenzoni per il centrosinistra ed Enrico Cappelletti per il M5S. «Adesso - dice il vicesindaco di Padova - non ci sono le condizioni per un confronto. Capisco che a Zaia non interessi più di tanto che si svolga la campagna elettorale, ma per quel che mi riguarda sarà invece molto importante avere il tempo necessario per contrapporre la mia idea di Veneto alla sua. Votare ai primi di ottobre? Guardi, io dico che mi fido delle scelte che farà il governo, che saprà tenere in giusta considerazione sia l’aspetto politico sia quello sanitario, in vista di un possibile ritorno del coronavirus nei mesi autunnali».
In sintonia con Zaia (e anche questa, se vogliamo, è una notizia) è invece il candidato 5 stelle Cappelletti. «Sono d’accordissimo con lui - dice - anche se né lui né io potremo scegliere la data. Sarà il Comitato scientifico a dirci quando potremo andare al voto, ma visto che avremmo dovuto farlo a maggio... prima è e meglio sarà. Di sicuro non possiamo permetterci di commettere l’errore che ha fatto Macron in Francia, che ha portato i francesi alle urne in piena emergenza sanitaria. Va bene anche l’ipotesi di un election day, perché in questa maniera si potrà risparmiare qualche milione di euro».
Chi trova invece fuori luogo la sortita di Zaia è il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin. «Quello che ha detto il governatore è una follia, non celebrare le elezioni in autunno inoltrato. Siamo in guerra contro la diffusione del contagio e Zaia dovrebbe pensare solo alla salute dei veneti. Portare alle urne milioni di persone nei prossimi mesi, magari appena usciti dalla quarantena, sarebbe da irresponsabili, con il rischio di centinaia di migliaia di nuovi possibili contagi». Per poi chiosare con una frecciata: «Mi auguro che Zaia non sia così cinico da voler approfittare della sovraesposizione mediatica di queste settimane...».