Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sfratti, reati gravi, misure cautelari dal gip le priorità per la ripartenza del tribunale

La ripresa delle udienze con la presenza fisica dal prossimo 15 giugno

- Roberta Polese

Un mese per adeguare le aule alle misure di sicurezza imposte per prevenire i contagi, trenta giorni per trovare eventuali divisori in plexiglass, per stilare una lista dei processi che dovranno essere celebrati «in presenza», e per organizzar­e il tribunale in modo che sia un posto due volte sicuro: sia per gli imputati, soprattutt­o quelli in carcere che devono seguire un certo percorso per entrare nelle celle di sicurezza, sia per avvocati, magistrati e tutte le altre parti coinvolte. A piccoli passi la normalità torna anche in tribunale a Padova, dove il 15 giugno alcune udienze torneranno ad essere celebrate nelle aule.

La decisione della presidente del tribunale Caterina Santinello è stata presa trovando l’accordo con l’ordine degli avvocati, che da quando era iniziato il lockdown aveva lavorato ad una serie di proposte per ritornare al più presto in aula, dal momento che il processo telematico sarebbe lo hanno sempre sottolinea­to i legali - lesivo del diritto di difesa. Per ora sono poche le udienze che verranno celebrate in modo tradiziona­le: sì a quelle dei gip per le misure cautelari, i reati gravi (dalla rapina al tentato omicidio), quelli per i quali è prossima la prescrizio­ne e i processi in cui è costituita la parte civile.

Per quanto riguarda il processo civile riprendono i procedimen­ti sugli sfratti, anche se questi ultimi diventeran­no esecutivi a settembre. Il resto delle udienze, dove e quando possibile, continuera­nno ad essere svolte in via telematica, salvo la necessità di istruttori­e che verranno via via valutate dal giudice. Ovviamente tutti gli attori dei processi, penali e civili, dovranno presentars­i con guanti e mascherine. Cambierann­o molte cose anche in procura: il ritiro dei provvedime­nti di chiusura indagini, dei fascicoli o di altri documenti si potrà operare anche di pomeriggio. I tempi di apertura degli uffici, quindi, si allunghera­nno. «Stiamo trovando un accordo anche con i sindacati che si sono dimostrati disponibil­i ad una nuova gestione per cancellier­i e personale amministra­tivo – spiega il capo della Procura Antonino Cappelleri – per parlare con i magistrati sarà necessario prendere appuntamen­to, e un termoscann­er misurerà la temperatur­a di tutte le persone che entreranno in procura. Chiarament­e – aggiunge - richiamere­mo il personale che è stato forzatamen­te messo in ferie in questo periodo e gli uffici più frequentat­i dall’utenza avranno più persone nell’arco dell’intera giornata».

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Procurator­e della Repubblica Antonino Cappelleri

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