Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tornano messe e visite al Santo «La processione? Vi stupiremo»
I frati tentano di salvare il rito di giugno. Intanto salta il Cammino
Il «lockdown» religioso, in atto dal 9 marzo scorso, durerà ancora poco più di una settimana. Tanto che, già tra domani e domenica, la Diocesi renderà note le modalità con cui, da lunedì 18 maggio, i fedeli di Padova e provincia potranno tornare in chiesa e partecipare alla messa. Il protocollo firmato ieri dal premier Giuseppe Conte, dal ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, e dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, volto appunto a far riprendere le celebrazioni nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, si limita infatti a fornire alcune linee guida di carattere generale. Come ad esempio quelle del divieto di assembramento, della capienza ridotta per far sì che venga mantenuta la distanza di almeno un metro tra le persone, dell’obbligo di indossare le mascherine e delle acquesantiere da tenere ancora vuote. E quindi toccherà a ogni Diocesi applicare tali dicomunicare rettive caso per caso, anzi chiesa per chiesa, stabilendo in primis quanti fedeli potranno entrarvi nello stesso momento. «Nei prossimi giorni - si limitano a dire dalla sede della Curia, in via Dietro Duomo - forniremo tutte le informazioni necessarie».
Identici ragionamenti che, in queste ore, sta facendo pure il rettore della Basilica di Sant’antonio, padre Oliviero Svanera. Anche perché la Festa del Santo del 13 giugno e tutte le iniziative che solitamente la precedono sono ormai alle porte. «Tra circa una settimana - assicura padre Svanera - saremo in grado di come procederemo con il Giugno Antoniano e la Tredicina del Santo. Ma direi che è già un’ottima notizia il fatto che, tra una decina di giorni, potranno riprendere sia le messe in Basilica che le visite alla Tomba del Santo. Perché tra il coronavirus e Sant’antonio, vince sicuramente Sant’antonio». Intanto, però, il consueto Cammino
Dal 18 maggio Entrate e uscite distinte per chi partecipa alle funzioni e chi prega sulla Tomba
notturno da Camposampiero a Padova, previsto nella notte tra il 30 e il 31 maggio, è stato cancellato. E di certo, per evidenti ragioni, il Transito all’arcella del 12 giugno e, soprattutto, la Processione per le strade del centro storico del giorno successivo non potranno svolgersi nelle forme tradizionali. «È chiaro che, per evitare assembramenti, dovremo studiare qualche modalità alternativa. Ed è proprio quello che stiamo facendo. D’altronde - sorride padre Svanera - manca ancora più di un mese. E dunque abbiamo tutto il tempo per stupire i fedeli con “effetti speciali”».
Dal 18 maggio, comunque, anche la Basilica tornerà (per quanto possibile) alla normalità: «Ci saranno entrate e uscite distinte per quelli che parteciperanno alle messe e per quelli che invece vorranno raccogliersi in preghiera sulla Tomba del Santo. Per quest’ultimi - ammonisce il rettore - sarà obbligatorio indossare i guanti oppure igienizzarsi le mani con il gel che metteremo a disposizione in appositi dispenser. E inoltre, vicino alla Tomba, ci sarà sempre un frate che, ogni decina di minuti, provvederà a sanificare il tutto».