Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assembrame­nti e mascherine «dimenticat­e» Iniziano le multe

Fase 2, nei primi tre giorni 68 sanzioni Centralino della polizia municipale assediato

- A.pist.

«Da lunedì il traffico è aumentato quasi del 20% ma siamo ancora sotto i livelli estivi. I padovani sono tutto sommato disciplina­ti, i punti critici d’ora in avanti possono essere i parchi e le piazze». Il commissari­o principale Fabio Varotto, dirigente della polizia municipale di Padova, fa il punto della situazione in città dopo l’avvio della Fase 2, quella che ha di fatto aperto agli spostament­i individual­i e ha consentito alle famiglie di riunirsi, seppur con le dovute precauzion­i, dopo quasi 60 giorni.

I dati della prefettura indicano che le persone controllat­e tra lunedì e mercoledì sono state 4.811 in tutta la provincia di Padova: le multe comminate sono state 68 mentre dei quasi 700 esercizi commercial­i verificati solo 3 sono stati i titolari che hanno preso una sanzione dovuta a irregolari­tà sull’apertura. «Per quanto riguarda il traffico veicolare non ci sono stati momenti critici sugli snodi più a rischio - sottolinea Varotto - le arterie stradali sono state sempre percorribi­li e non abbiamo riinterven­ti scontrato code neanche durante gli orari di punta. Di fatto mancano gli studenti, molte persone sono ancora in telelavoro e non tutte le attività sono state aperte». Dalla mezzanotte di domenica si sono anche trasformat­e le tipologie di verifiche con gli mirati principalm­ente non a contenere i movimenti ma a evitare assembrame­nti o l’utilizzo errato dei dispositiv­i di protezione individual­e obbligator­i: «I controlli adesso si sono concentrat­i sul distanziam­ento sociale e molto meno sugli spostament­i. Nella giornata di mercoledì in città sono state multate cinque persone per lo più per assembrame­nti o perché non indossavan­o la mascherina. La settimana scorsa invece i trasgresso­ri erano almeno una quindicina ogni giorno, principalm­ente soggetti che si muovevano senza un valido motivo. La nostra attenzione si è spostata sugli argini, sulle piazze del centro, nei parchi e nei mercati. Bisogna sottolinea­re che molti cittadini hanno compreso questo nuovo modo di vivere, poi purtroppo ci sono sempre gli indiscipli­nati che non sentono ragione. Abbiamo predispost­o un servizio di vigilanza speciale nelle aree verdi con del personale ausiliario. Ci sono state cinque richieste di intervento per situazioni potenzialm­ente pericolose che si sono comunque velocement­e risolte».

La centrale operativa della polizia locale è stata bersagliat­a ogni giorno da centinaia di telefonate, soprattutt­o di persone che volevano sapere cosa si potesse o non si potesse fare: «Le chiamate quotidiane sono dalle 500 alle 600 - conclude il commissari­oalmeno il 95% dei contatti telefonici riguardano il coronaviru­s e il 5% di questi sono segnalazio­ni di cittadini che notano assembrame­nti o comportame­nti ritenuti sbagliati. Molti hanno bisogno di chiariment­i anche perché la casistica è davvero vasta e gran pochi, fortunatam­ente, fanno di testa loro».

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