Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Verona, test a campione Diecimila asintomatici
A Verona 10.575 persone hanno contratto il coronavirus, 9.500 a loro totale insaputa, cioè senza una diagnosi. Altri 1.645, lo 0,7% della popolazione, sono positivi e possono ancora trasmettere il virus. Dati che contengono una doppia notizia, da un lato la cifra è di gran lunga superiore (di circa otto volte) a quella che arriva dai tamponi «ufficiali» conteggiati nei bollettini dell’azienda Zero (1.400 per il solo capoluogo), dall’altro, la stragrande maggioranza dei residenti in città, il 95% dei 257 mila abitanti (circa 245 mila) sono ancora esposti al contagio.
È il risultato di uno studio epidemiologico statistico, primo nel suo genere in Italia, portato avanti dall’ircss Sacro Cuore – Don Calabria, assieme all’usl e all’azienda ospedaliera cittadina. Una ricerca, iniziata a fine a aprile, che ha tentato di guardare «oltre la punta dell’iceberg», tra i tantissimi casi asintomatici e paucisintomatici che, magari, non sono mai stati sfiorati dal dubbio di essersi imbattuti nel virus Sarscov2.si tratta di numeri ben precisi, effetto di una proiezione statistica su un campione casuale ma allo stesso tempo accuratissimo, per sesso e classi d’età, il cui margine d’errore è dell’1,5%: la forbice, per quanto riguarda il dato dei contagiati, è di 160 persone, in più o in meno; per quanto riguarda quello degli «infetti attivi», di 25. Gli specialisti che sono arrivati al calcolo, parlano di «certezza scientifica», molto più, cioè, di una semplice stima. Per arrivare a queste cifre, i ricercatori, coordinati dal direttore della Pneumologia negrarese, Carlo Pomari e dal biostatistico Massimo Guerriero, hanno effettuato uno screening su 1.515 residenti. Tra di loro, dieci soggetti sono risultati positivi al tampone e 68 hanno sviluppato gli anticorpi: i dati hanno quindi consentito di fare le rispettive proporzioni.