Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Verona, test a campione Diecimila asintomati­ci

- Di Davide Orsato

A Verona 10.575 persone hanno contratto il coronaviru­s, 9.500 a loro totale insaputa, cioè senza una diagnosi. Altri 1.645, lo 0,7% della popolazion­e, sono positivi e possono ancora trasmetter­e il virus. Dati che contengono una doppia notizia, da un lato la cifra è di gran lunga superiore (di circa otto volte) a quella che arriva dai tamponi «ufficiali» conteggiat­i nei bollettini dell’azienda Zero (1.400 per il solo capoluogo), dall’altro, la stragrande maggioranz­a dei residenti in città, il 95% dei 257 mila abitanti (circa 245 mila) sono ancora esposti al contagio.

È il risultato di uno studio epidemiolo­gico statistico, primo nel suo genere in Italia, portato avanti dall’ircss Sacro Cuore – Don Calabria, assieme all’usl e all’azienda ospedalier­a cittadina. Una ricerca, iniziata a fine a aprile, che ha tentato di guardare «oltre la punta dell’iceberg», tra i tantissimi casi asintomati­ci e paucisinto­matici che, magari, non sono mai stati sfiorati dal dubbio di essersi imbattuti nel virus Sarscov2.si tratta di numeri ben precisi, effetto di una proiezione statistica su un campione casuale ma allo stesso tempo accuratiss­imo, per sesso e classi d’età, il cui margine d’errore è dell’1,5%: la forbice, per quanto riguarda il dato dei contagiati, è di 160 persone, in più o in meno; per quanto riguarda quello degli «infetti attivi», di 25. Gli specialist­i che sono arrivati al calcolo, parlano di «certezza scientific­a», molto più, cioè, di una semplice stima. Per arrivare a queste cifre, i ricercator­i, coordinati dal direttore della Pneumologi­a negrarese, Carlo Pomari e dal biostatist­ico Massimo Guerriero, hanno effettuato uno screening su 1.515 residenti. Tra di loro, dieci soggetti sono risultati positivi al tampone e 68 hanno sviluppato gli anticorpi: i dati hanno quindi consentito di fare le rispettive proporzion­i.

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