Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I conti dei parroci perso in due mesi 1 milione di offerte

Non si fermano i fondi di sostegno alle famiglie in difficoltà ma si profila il nodo «riscaldame­nto» in autunno. In crisi anche i conti delle scuole paritarie

- Di Matteo Roberto

Fermarsi in chiesa, accendere un lumino, lasciare un’offerta. Mancano i gesti semplici di milioni di turisti nelle chiese veneziane e il buco stimato è di 1,5 milioni di euro. Per ora la Chiesa veneziana fa fronte al problema con i risparmi e continua a finanziare fondi di sostegno alle famiglie ma in autunno il problema riscaldame­nto peserà.

Il lockdown colpisce anche le casse delle chiese: niente offerte alla messa, niente matrimoni e funerali, niente generosi turisti in visita. Due mesi così hanno pesato parecchio sui bilanci di una diocesi come Venezia che conta un buco di un milione e mezzo di euro.

Venezia non è l’unica, la crisi è comune a tutte le parrocchie del Veneto, ma in laguna pesa di più. Nella città che vive di turismo, vivono di turismo anche le chiese, soprattutt­o quelle che rappresent­ano un simbolo spirituale o artistico per tutto il mondo. Una delle voci che pesa di più nel capitolo delle mancate entrate sono proprio le offerte dei turisti che visitano una chiesa e accendono una candela. E così alcune parrocchie di Venezia potrebbero avere difficoltà a pagare le bollette.

«L’aspetto economico non è il cuore della comunità, ma è quello che le permette di agire. Facendo un calcolo spannometr­ico, pensiamo che ci sia stata una mancanza di entrate per 1,5 milioni conferma don Fabrizio Favaro, Vicario episcopale per gli affari economici della Diocesi di Venezia -. Non esprimo un giudizio sulla bontà o meno di un’economia totalmente turistica sulla quale il Patriarca si è già pronunciat­o (non lesinando critiche). Guardando il numero di persone che visitano Venezia è però evidente che portano introiti: entrano in chiesa, lasciano un’offerta, accendono un lumino e questo, in alcune parrocchie, consente di pagare la luce o un sacrista». Quanto incide questo aspetto? «Dipende dalla parrocchia. Riguardo la Basilica della Salute di cui sono rettore, tra i mancati biglietti staccati per il museo nella sacrestia, i lumini e le offerte che ci lasciano i turisti sono venuti a mancare 10-15 mila euro al mese».

A soffrire di più sono le chiese che, come la Salute, sono meta ambita dai turisti. «Abbiamo avuto mancati introiti per circa 7 mila euro» aggiunge infatti don Cesare Maddalena, rettore della Chiesa dei Miracoli. Le prospettiv­e, se il turismo non ripartisse, non sono quindi rosee. «Non siamo in una situazione di tracollo – precisa don

Favaro – perché c’è una grande capacità di essere oculati. Il vero banco di prova sarà però in autunno quando si dovranno scaldare le chiese». In autunno si tireranno quindi le somme, che riguardera­nno anche i dipendenti che ruotano intorno alla Diocesi: sacristi, custodi, amministra­tivi. «Molti nostri dipendenti sono in cassa integrazio­ne, che abbiamo anticipato – spiega il Vicario – quando verrà meno questo sussidio, però, il problema si porrà per noi come per tutti. Cercheremo di difendere sempre i nostri dipendenti. La domanda che ci dovremmo però porre è cosa è realmente necessario e di cosa dovremo imparare a fare a meno, se costretti. La strada è quella di essere oculati nelle scelte economico-amministra­tive». Per evitare di essere costretti a lasciare a casa qualcuno? «Certo».

Insomma, le difficoltà non mancano ma la Diocesi, in questo periodo, non ha abbandonat­o chi è in difficoltà profondend­o anzi uno sforzo maggiore. Partirà a breve, per esempio, il fondo San Nicolò: 350 mila euro, che potranno essere aumentati con le offerte, e che andranno a sostenere il reddito dei nuclei familiari colpiti dalla crisi. Ma vi è un altro aspetto che preoccupa: le scuole materne paritarie chiuse da mesi e che nel Veneziano coprono una fetta enorme dell’offerta per le famiglie (oltre il 50 per cento). «Queste scuole – conclude don Favaro - funzionano grazie alle rette dei genitori, i contributi comunali e regionali e gli sforzi delle parrocchie che coprono ciò che manca. In questo momento sono chiuse, i genitori chiedono giustament­e di sospendere le rette, ma ci sono i dipendenti e i costi di mantenimen­to. Ci sarebbe bisogno di un sostegno ma dal Governo non arrivano risposte adeguate. Il rischio è che a settembre non riaprano e senza queste scuole i Comuni non riuscirebb­ero a garantire il servizio».

Don Favaro

Senza turisti mancano gli introiti che arrivano da chi si ferma ad accendere una candela e lascia un’offerta

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 ??  ?? Offerte Pellegrini alla Madonna della Salute a Venezia mentre accendono candele
Offerte Pellegrini alla Madonna della Salute a Venezia mentre accendono candele

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