Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Da Ikea alla bottega del barbiere il D-day della grande riapertura Tavolini nelle piazze, nuovi obblighi
Artigiani e commercio, riavvio per oltre 15 mila imprese. Ordinanza di Giordani sui plateatici
Chiamiamolo pure Dday. Il giorno tanto atteso della riapertura, per oltre 15 mila piccole e medie imprese soprattutto commerciali tra città e provincia, è finalmente arrivato. E così, dopo oltre due mesi di chiusura forzata a causa dell’emergenza coronavirus, domani potranno rialzare la saracinesca bar, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, alberghi, botteghe artigiane, mercati, parrucchieri (che potranno restare aperti sette giorni su sette dalle 7 alle 22) e centri commerciali. A cominciare, giusto per fare qualche esempio, dal Giotto di via Venezia, dall’ipercity di Albignasego, dalle Brentelle di Rubano e dall’ikea di Padova Est. Per tutte queste attività, dopo il faticoso accordo raggiunto tra governo e Regioni nella notte tra venerdì e ieri, la ripartenza pare annunciarsi meno complicata del previsto. Dato che, per quanto riguarda negozi e pubblici esercizi, la distanza interpersonale che i clienti dovranno mantenere è stata ridotta a un metro soltanto.
Il ritorno alla normalità, insomma, sembra improvvisamente molto più vicino. Tanto che parecchi di quei locali che, fino a ieri, nutrivano più di qualche dubbio sull’opportunità di riaprire, stanno pian piano cambiando idea. Anche se, per averne una prova certa e stilare un primo bilancio, bisognerà aspettare ancora un po’ di giorni, almeno fino al termine della prossima settimana. «Dopo più di due mesi di incassi pari a zero - osserva il presidente della Confesercenti, Nicola Rossi - la sfida che ci aspetta è enorme, così come la voglia di ricominciare, di ritornare a misurarsi con il mercato, di confrontarsi e di riprendere il dialogo con la clientela. E per affrontare questa nuova fase, in cui si dovrà convivere con il virus, i commercianti si sono attrezzati sia sotto l’aspetto formativo che per quanto concerne le direttive sanitarie da rispettare. Sarà una ripartenza in mezzo a mille difficoltà - conclude il numero uno dell’associazione di via Savelli - E dunque chiediamo alle istituzioni di essere al nostro fianco, collaborando anziché sanzionando chi non dovesse essere in grado di osservare, da subito, tutte le regole che sono state introdotte». Soddisfazione (pacata) pure da parte del presidente dell’ascom, Patrizio Bertin: «A proposito dei metri di distanza, il pragmatismo dei governatori regionali ha consentito di superare certi atteggiamenti lunari dei giorni scorsi, che di certo non aiutavano la ripresa dell’economia. Ma ora va tolta di mezzo anche la spada di Damocle dell’inail - scandisce il leader della compagine di piazza Bardella - definendo un’apposita norma che stabilisca che la rigorosa osservanza dei protocolli sanitari esclude il datore di lavoro da qualsiasi responsabilità in caso di contagio».
Ieri, intanto, il sindaco Sergio Giordani ha firmato l’ordinanza relativa alla possibilità di ampliare il plateatico per tutti i pubblici esercizi della città. Plateatici (ampliamento compreso) che, come stabilito dal governo, saranno gratuiti almeno fino al 31 ottobre. Grazie a tale ordinanza, ogni locale potrà aumentare fino al 50% lo spazio all’aperto occupato da sedie e tavolini. E chi finora non ha mai usufruito del plateatico, potrà ottenerlo in una dimensione pari al doppio della superficie interna. Ma al contrario delle semplificazioni amministrative annunciate nei giorni scorsi, gli esercizi di piazza delle Erbe, piazza dei Frutti, piazza dei Signori e Prato della Valle dovranno preventivamente essere autorizzati sia dal Suap (lo sportello unico per le attività produttive) che dalla Soprintendenza: «Anche per questi locali - assicura l’assessore comunale al Commercio, Antonio Bressa - le procedure burocratiche saranno comunque ridotte al minimo. Tanto che basterà mandare una comunicazione via mail, con la planimetria allegata, per ottenere quanto richiesto, ovviamente nel rispetto degli spazi, non infiniti, che ci sono nelle quattro piazze in questione. D’altronde, grazie all’accordo che abbiamo firmato con il soprintendente Fabrizio Magani, da parte delle Belle Arti ci sarà massima collaborazione, nella consapevolezza che stiamo andando incontro a un periodo molto difficile dal punto di vista economico».
La regola
Gli esercenti del centro storico dovranno essere autorizzati per allargare le superfici all’esterno