Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Centro congressi, raggiunto l’accordo di vendita
Abano, i proprietari accettano l’offerta delle polemiche: compra un’associazione nigeriana
Un documento è stato firmato. Un accordo è stato trovato. E così sembra chiudersi l’intricata vicenda del Teatro Congressi Pietro d’abano di Abano Terme. Venerdì si è tenuto un incontro tra i membri della società Cofiter srl, proprietaria dello stabile, e i delegati della Watchman Catholic Charismatic Renewal Movement, un’organizzazione cattolica nigeriana con sede ad Albignasego, le cui attività sono simili a quelle della Caritas. Secondo indiscrezioni attendibili, sarebbe stato firmato un preliminare d’acquisto per la cifra di un milione e 250 mila euro. Ipotesi di accordo raggiunto che trova conferma nelle sbrigative parole di Aldo Buja, socio della Cofiter srl e figlio del suo presidente Giancarlo Buja: «Non ho ancora informazioni precise ma la trattativa è terminata, l’accordo c’è». Una firma che fa discutere. «È un’operazione di un gruppo di privati (sono in 15, tra i quali alcuni albergatori della zona, ndr) molto poco lungimirante» ha commentato il sindaco di Abano, Federico Barbierato.
Riavvolgiamo il nastro. Per oltre 30 anni il Teatro Congressi Pietro d’abano, situato nel mezzo dell’isola pedonale della città termale, ha ospitato eventi e conferenze scientifiche di livello internazionale. Cinque anni fa, la notizia che ha cambiato tutto: Federfarma ha deciso che i suoi congressi non si sarebbero più svolti in zone termali. Venuto a mancare uno dei principali fruitori della struttura (che conta sei sale, 700 posti e due teatri) le entrate si sono drasticamente ridotte, da 900 mila euro a 170-180 mila euro l’anno. Troppo poco per sostenere i costi di gestione. Così, la Cofiter srl ha proposto al Comune di acquistare lo stabile prima per due milioni di euro e poi per un milione e 250 mila euro, ricevendo un diniego: secondo la giunta, i soldi del bilancio sarebbero stati meglio spesi nella ristrutturazione del Teatro Magnolia. A farsi avanti, quindi, sono state l’organizzazione cattolica nigeriana e l’orchestra di Padova e del Veneto. La prima voleva acquistare, la seconda affittare. Nonostante più di qualcuno avrebbe preferito vedere il Teatro Congressi in mano all’opv, i proprietari hanno preferito la cessione. Una scelta che ha sollevato qualche dubbio: la struttura diventerebbe per la comunità nigeriana luogo di incontri di formazione, corsi di italiano, distribuzione pasti e officio di messe. Attività onorevoli che però, secondo molti, mal si sposano con la vocazione turistica di Abano.