Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La nuova tigre siberiana al Parco Natura Viva
Al parco c’è «Botsman» il nuovo esemplare che arriva dall’estonia
Riapre tra natura e animali in libertà l’oasi del Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona). Sta per iniziare la «fase due» al Parco, non per gli animali, che in questi 73 giorni di lockdown hanno vissuto la quotidianità come sempre, scandita dalla cura dei keeper, dagli arricchimenti cognitivi e dalla socialità, tra nuove cucciolate, uova deposte e progetti di reinserimento nella natura. Ma per i visitatori, che a partire da domani potranno varcare i cancelli sia dell’area pedonale che del safari.
Due sono le novità di questa riapertura. La prima riguarda la modalità di accesso al parco, che potrà avvenire solo previa prenotazione al sito www.parconaturaviva.it (vale anche per chi ha l’abbonamento, che non dovranno più acquistare il biglietto, ma solo comunicare la presenza nella data prescelta). Chi entrerà al parco dovrà rispettare le regole per la sicurezza sanitaria, come indossare la mascherina, mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri, lavare e disinfettare spesso le mani ed evitare assembramenti. Le aree gioco, i ristoranti e i chiringuiti per il momento resteranno chiusi, ma si potrà usufruire dell’area picnic. La seconda novità è la presenza di un nuovo ospite, venuto dal nord per offrire una speranza alla propria specie a rischio di estinzione: è Botsman, giovane maschio di tigre siberiana, 250 chili di maestosità che al suo arrivo dall’estonia ha trovato la tigre Luva ad attenderlo. «Abbiamo vissuto mesi difficili - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del parco - ancora più difficili rimangono quelli che verranno. Ma Botsman (nella foto) e gli altri ci hanno dato la forza di non mollare e la speranza di poter portare avanti la nostra missione». Se è vero che nel nome si cela il destino, nomen omen, l’arrivo di Botsman lascia ben sperare. «In russo, il nome di questa meravigliosa tigre significa “nostromo” - continua Avesani -. Speriamo che possa diventare il simbolo di una nuova partenza e che ci traghetti fuori da questo momento critico come mai ne avevamo vissuti prima, nel quale però siamo stati circondati dall’affetto del pubblico, che ci ha permesso di raccogliere fondi di grandissimo aiuto. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato con donazioni e le molte aziende che, pur nelle proprie difficoltà, hanno risposto al nostro appello e ci hanno offerto beni di vario genere, per la gestione e la cura quotidiana degli animali».
Il personale specializzato, infatti, in questi due mesi di chiusura al pubblico ha lavorato ininterrottamente, senza poter lavorare da casa, usufruire di cassa integrazione o smaltire le ferie, perché la cura degli esseri viventi non ammette deroghe.
Gli incassi mancati, quindi, resteranno tali, colmati solo dalle donazioni, tuttora possibili e detraibili, in favore della Fondazione Arca (acronimo che sta per Animal Research Conservation in Action Onlus), nata nel 2012 come parte della strategia del Parco Natura Viva per perseguire varie attività nell’ambito della tutela e valorizzazione della natura e della biodiversità. «Gestiamo una struttura con 1200 animali appartenenti a circa 250 specie - precisa il direttore - che sfiora costi per 14mila euro al giorno tra cibo e assistenza. Tra questi sentieri deserti, abbiamo continuato a rispondere alle esigenze e al benessere degli animali che vivono qui, grazie al lavoro di keeper, veterinari ed etologi che proseguono nei turni, garantendo la sopravvivenza degli esemplari ospitati». Un altro modo di aiutare il parco dall’esterno è con l’adozione a distanza una specie animale, che dà diritto a conoscere tutte le notizie circa il progetto di conservazione collegato. In ultimo, resta il punto interrogativo dei centri estivi, che non si sa ancora se e quando saranno attivati. «La spinta a realizzarli è forte – conclude – ma dovrà avvenire in assoluta sicurezza per i ragazzi e i genitori che li affidano ai nostri educatori. Le linee guida dell’ordinanza hanno delle piccole lacune, ma stiamo studiando per superare anche questo».