Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’auditorium è sempre più lontano nuovo progetto per il Conservatorio
«L’auditorium a Palazzo Foscarini? Il progetto è sempre nei nostri pensieri. Ma in questo momento, visto che ci sono questioni un po’ più urgenti di cui occuparsi, si trova in lista d’attesa». Sabato scorso, dando conto dei 20 milioni stanziati dalla Fondazione Cariparo per l’emergenza coronavirus, il presidente Gilberto Muraro era stato molto netto: dell’ipotesi di realizzare una grande casa per la musica in piazza Eremitani, all’interno dell’ex tesoreria della Cassa di Risparmio del Veneto, se ne riparlerà semmai tra qualche mese. Se non tra qualche anno. E quindi, alla luce di tali parole, non sorprende il fatto che ieri, con una determina firmata dalla capogabinetto Fiorita Luciano, il Comune abbia affidato agli architetti
Giorgio Carli e Giorgio Moschino (gli stessi che, già nell’estate del 2012, avevano elaborato proprio il progetto dell’auditorium a Palazzo Foscarini) uno studio di fattibilità per restaurare e mettere in sicurezza il Conservatorio Pollini, con l’obiettivo di «definire in forma più razionale l’organizzazione degli spazi dedicati alla didattica». Il Conservatorio, infatti, avrebbe dovuto essere trasferito nella nuova casa per la musica in piazza Eremitani. Ma il Covid-19 sembra appunto aver congelato tutto. Con buona pace del direttore del Pollini, Leopoldo Armellini, che da tempo denuncia le «condizioni fatiscenti e poco dignitose per i nostri 800 studenti» in cui versa l’edificio. (d.d’a.)