Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ascopiave, si va alla Consob
Sale di livello lo scontro tra il board e i sindaci dissidenti
Ascopiave, dai tocchi di fioretto si è passati alle sciabolate. La contrapposizione fra il patto dei sindaci «dissidenti», guidati dal Comune di Spresiano, e l’attuale board guidato da Nicola Cecconato, sta raggiungendo toni affilati come non mai. Al punto da richiamare l’attenzione della Consob.
L’anteffato: pochi giorni fa, i «dissidenti» avevano presentato una serie di proposte di delibera e di richieste su argomenti come il numero dei consiglieri, le remunerazioni del board e la sussistenza dei requisiti di alcuni candidati della lista di maggioranza. Il loro documento era stato pubblicato sul sito della società soltanto alcuni giorni dopo.
Le due ultime puntate si sono consumate fra sabato 16 e ieri. La prima ha la forma di una risposta del Cda a un esposto, inviato proprio alla Commissione di vigilanza, in cui si dà conto della ragione per cui Ascopiave «non ha provveduto a pubblicare immediatamente il documento ricevuto dai soci» il 13 maggio. L’intenzione era cioè quella di fornire una risposta dettagliata in tempo utile per consentire agli azionisti di maturare una propria opinione sui temi toccati e assumere una posizione per l’assemblea del 29 maggio. Ma la distribuzione ai media del materiale da parte degli stessi sindaci dissidenti, appresa dal board «con sorpresa e disappunto» il 14 maggio, leggendo tre diversi quotidiani, avrebbe costretto a modificare le scelte. Per Ascopiave, i sindaci del patto avrebbero in questo modo «anticipato informazioni non ancora comunicate al mercato», utilizzando peraltro «toni e contenuti lesivi della reputazione e del buon nome» della società.
Ma ieri il leader dei dissidenti, in sindaco di Spresiano Marco Della Pietra, replicando a una sdegnata nota di Cecconato (anche questa trasmessa ai giornali), rileva come lo stesso si sia «difeso da un non ben percepito attacco senza dare risposta alcuna alle domande e alle proposte che i Comuni soci avevano posto».