Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Notti folli, Zaia avvisa: «Richiudo»
Torna il rito dello spritz: caos nelle piazze. Prime multe e un arresto a Padova. Appello dei medici
Da Padova a Treviso, la riapertura scatena il popolo dello spritz. Folla e caos nelle piazze, raffica di multe ai ragazzi senza mascherine. Nella città del Santo un ventenne reagisce ai carabinieri e viene arrestato. La furia dei sindaci contro gli assembramenti. Ma è il governatore Luca Zaia che lancia l’avvertimento: se la curva dei contagi si rialza chiudo tutto.
Se siamo all’appello dei medici, significa che la ripartenza di bar e ristoranti, dopo i mesi dello stop per virus, ha tradito le attese: almeno quelle degli ottimisti. Schiamazzi, capannelli di ragazzi di fronte ai locali, ubriachezza diffusa ed evidente, tanti saluti a mascherine, distanze e regole di prudenza un po’ ovunque. Stessa scena ripetuta decine di volte, nei grandi centri ma anche nei paesi e poi sui social, coi sindaci che ora mettono su la «faccia brutta». «Non ne siamo ancora fuori», scrive Francesco Noce, nell’appello che la federazione regionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri ha rivolto alla popolazione. «Il comportamento scorretto di pochi o anche di uno solo potrebbe avere serie conseguenze, e non possiamo permetterci un ritorno alla fase 1, che comporterebbe ancora la chiusura dell’intero Paese».
Il presidente Noce avrà visto il video della notte di Padova, dove, pure, il ritorno al rito collettivo dello spritz in centro era partito col piede giusto: migliaia nelle piazze ma bicchieri ai tavoli e un discreto ordine. Verso l’1.30, in piazza dei Signori, un gruppo di ragazzi ha perso il controllo: hanno iniziato a schiamazzare, a ballare, a levarsi la mascherina, arrampicarsi sui muri e filmarsi. Primo intervento dei vigili, poi dei carabinieri, che hanno arrestato un 23enne per resistenza e oltraggio. Il ragazzo ha insultato i militari e colpito al volto un carabiniere, provocandogli una lieve ferita. Duro il sindaco, Sergio Giordani: «Quel che è successo è inammissibile. Mi sono visto con prefetto, questore e tutte le forze dell’ordine. Attenzione: chi sbaglia paga...». Il caos alcolico ha preso forma di fronte al «Centoxcento». Il locale, già multato a inizio maggio per aver somministrato bevande con cannuccia, violando le norme anti-covid, ora rischia la licenza. «Sono convinto che ci siano episodi negativi - comcon menta Patrizio Bertin, presidente veneto di Confcommercio - ma spero che i baristi sappiano essere più responsabili e si rendano conto che non si può creare assembramenti o dar da bere in maniera sconsiderata».
Anche a Treviso la situazione è sfuggita di mano al calar della notte: nessuna denuncia ma molte irregolarità segnalate. A pranzo, solo situazioni gestibili e generalmente composte. Verso sera, il popolo delle osterie si è riversato in centro. Dopo un paio d’ore di spritz «regolari», molti ragazzi si sono fatti prendere dall’euforia: via le mascherine, largo ai brindisi, tavolini presi d’assalto con amici strizzati in pochi metri. Ieri mattina, Mario Conte ha convocato le associazioni di categoria. «Abbiamo voluto parlar chiaro - riferisce il sindaco - perché, soprattutto ora, è necessaria un’opera di sensibilizzazione al rispetto delle norme». Conte è pronto le multe e non esclude temporanee chiusure dei locali indisciplinati.
A Venezia i gestori hanno seguito ogni precetto: i plateatici si sono polverizzati in tavolini singoli da due coperti, sparpagliati e distanti; all’interno solo il personale e al massimo un paio di persone ad ordinare al bancone. Peccato che solo due metri più in là, appoggiati al muretto di una riva o al centro di un campo, i clienti non si siano fatti scrupoli: riscoprendo la tradizione del «bacaro» che non prevede posti a sedere, folle di giovani (ma non solo) hanno volentieri dimenticato sedie, sgabelli e tavoli pur di poter stare riuniti, vicini e numerosi. Un caso per i molti, il video ripreso dopo mezzanotte dai balconi di campo Santa Margherita, uno dei luoghi di ritrovo più gettonati dai ragazzi della città: a decine accalcati tra due locali simbolo della zona, distanziati dalle porte d’ingresso e dai tavolini, sì, ma non tra di loro. «Speravamo nel buon senso delle persone, invece di questo passo rischiamo di chiudere di nuovo tutto quanto», le parole del comandante della polizia locale, Marco Agostini.
Assembramenti in «zona aperitivo» anche a Verona e anche qui appello del sindaco, Federico Sboarina: «Abbiamo fatto tanti sacrifici e sarebbe inaccettabile che tutto venisse vanificato in vista del traguardo». Identico il panorama per Vicenza (il sindaco Francesco Rucco, oggi, chiederà controlli rafforzati nel comitato per l’ordine e la sicurezza), Bassano e Rovigo. Qui, sindaco, Edoardo Gaffeo, e comandante della Municipale annunciano denunce contro chi sui social ha insultato i vigili. Belluno veniva da tre giorni senza multe: lunedì ne ha viste sette.
Noce
L’azione scorretta di pochi o anche di uno solo potrebbe avere serie conseguenz e e non possiamo permetterlo
Giordani
Quel che è successo non è ammissibile Mi sono visto con prefetto, questore e tutte le forze dell’ordine
Conte
Ho voluto parlar chiaro e ho convocato le associazioni di categoria Dobbiamo riuscire a sensibilizzar e tutti