Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Red Canzian: «Ad agosto voglio tornare a cantare»
«Così come c’è stata tanta esasperazione nel chiudere, non vorrei che si esagerasse nel limitare le riaperture. Secondo importanti virologi il virus si sta spegnendo. Per cui concediamoci ancora sacrifici a giugno e luglio, ma ad agosto e settembre torniamo a suonare, a stare insieme…». Red Canzian, ex componente trevigiano del Pooh, vive con speranza i primi passi della «fase 2». La speranza che si possa tornare, al più presto, alla normalità perduta.
Come ha vissuto la quarantena?
«All’inizio come una qualunque novità: non capisci se ti piaccia o meno. Il primo mese è trascorso serenamente, in famiglia, le cene con mia moglie… Dopodiché è emersa la voglia di ripartire. Siamo esseri sociali».
Ha sempre lavorato?
«Certo. Ho scritto lo spettacolo che avrei dovuto portare in scena questa estate, ultimato i dialoghi, realizzato tante canzoni. Ed ho lavorato anche per il mio nipotino».
Cioè?
«Ho fatto lo scultore: opere con il Das».
Si è mai sentito recluso in casa?
«Mi ritengo privilegiato: abito in campagna, in una città meravigliosa. Potevo uscire nel parco, ed ogni mattina mi sono concesso un’ora di tapis-roulant».
È ottimista per i prossimi mesi?
«Spero che questo virus ci permetta di capire i tanti errori commessi. Ritengo che nel Veneto sia stato fatto un lavoro meraviglioso, a partire dal nostro personale sanitario. Ma non possiamo restare fermi, in attesa di un vaccino che non arriverà prima di uno o due anni».
Immagino si riferisca anche al mondo dello spettacolo.
«Certo. Penso a noi artisti, ma soprattutto alle maestranze. Che senso ha riaprire i teatri con un terzo della capienza? Non riusciremmo mai a coprire i costi. La nostra situazione è perfino peggiore di quella di certi ristoratori».