Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Red Canzian: «Ad agosto voglio tornare a cantare»

- di Stefano Bensa

«Così come c’è stata tanta esasperazi­one nel chiudere, non vorrei che si esagerasse nel limitare le riaperture. Secondo importanti virologi il virus si sta spegnendo. Per cui concediamo­ci ancora sacrifici a giugno e luglio, ma ad agosto e settembre torniamo a suonare, a stare insieme…». Red Canzian, ex componente trevigiano del Pooh, vive con speranza i primi passi della «fase 2». La speranza che si possa tornare, al più presto, alla normalità perduta.

Come ha vissuto la quarantena?

«All’inizio come una qualunque novità: non capisci se ti piaccia o meno. Il primo mese è trascorso serenament­e, in famiglia, le cene con mia moglie… Dopodiché è emersa la voglia di ripartire. Siamo esseri sociali».

Ha sempre lavorato?

«Certo. Ho scritto lo spettacolo che avrei dovuto portare in scena questa estate, ultimato i dialoghi, realizzato tante canzoni. Ed ho lavorato anche per il mio nipotino».

Cioè?

«Ho fatto lo scultore: opere con il Das».

Si è mai sentito recluso in casa?

«Mi ritengo privilegia­to: abito in campagna, in una città meraviglio­sa. Potevo uscire nel parco, ed ogni mattina mi sono concesso un’ora di tapis-roulant».

È ottimista per i prossimi mesi?

«Spero che questo virus ci permetta di capire i tanti errori commessi. Ritengo che nel Veneto sia stato fatto un lavoro meraviglio­so, a partire dal nostro personale sanitario. Ma non possiamo restare fermi, in attesa di un vaccino che non arriverà prima di uno o due anni».

Immagino si riferisca anche al mondo dello spettacolo.

«Certo. Penso a noi artisti, ma soprattutt­o alle maestranze. Che senso ha riaprire i teatri con un terzo della capienza? Non riusciremm­o mai a coprire i costi. La nostra situazione è perfino peggiore di quella di certi ristorator­i».

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Ex Pooh Red Canzian

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