Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Riaprono centri estivi e parchi divertimen­to»

Il governator­e annuncia una nuova ordinanza regionale per attivare tutti i servizi per bimbi e ragazzi. Via libera anche per i parchi divertimen­to

- M.ZA. Si.mo.

«Domani (oggi ndr) conto di fare un’ordinanza sul tema dei centri estivi, le scuole per l’infanzia e tutte le attività connesse alla fascia d’età 0-17 su cui le linee guida sono ampiamente pronte da almeno dieci giorni». Il governator­e Luca Zaia rompe gli indugi e conferma che già dal prossimo lunedì, ovviamente solo per il settore privato, nidi, materne, centri estivi, grest, fattorie didattiche ma anche circoli sociali potranno riaprire i battenti. Il «neo» dell’ordinanza regionale che dal 18 maggio ha riaperto (quasi) tutto era proprio il «fronte dei figli». A chi lasciarli quando i genitori tornano al lavoro? Il dilemma attanaglia quasi tutte le famiglie e questa sarà la risposta. Almeno sulla carta perché i soggetti che seguono questo tipo di attività educative e ricreative fanno sapere che prima di giugno non saranno pronti. Sull’ordinanza che sarà presentata fra oggi e domani al massimo, si sa che includerà anche un capitolo sui parchi divertimen­to, sulla «liberazion­e» dei giochi nei parchi pubblici mentre il governator­e glissa su possibili aperture per teatri e cinema.

Centri estivi e affini presentano una serie di problemati­che che hanno richiesto più tempo per arrivare a linee guida che, però, non soddisfano gli operatori. Una su tutte: il rapporto fra educatore e bimbi che è passato da uno a 28 a uno a 5. Infine, ma non è irrilevant­e, ci sono in ballo 150 milioni governativ­i da destinare ai centri estivi. Per il Veneto si ipotizzano almeno 12 milioni. A tenere le fila è l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin che ieri ha riunito Fism, Assonidi, Anci, Legacoop, Federsolid­arietà, il mondo delle parrocchie ma anche delle fattorie didattiche. «Abbiamo presentato loro - spiega l’assessore - il provvedime­nto sulla fascia 0-17. Un documento presentato nel comitato tecnico istituito fra 5 regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Campania) di cui il Veneto è coordinato­re. Con le stesse 5 Regioni stiamo stilando le linee guida per le riaperture di parchi giochi e divertimen­ti». Lanzarin specifica che per le riaperture da lunedì non serviranno nuove autorizzaz­ioni comunali, varranno quelle preesisten­ti «ma servirà un patto di responsabi­lità fra lavoratori e genitori per una sorveglian­za attiva» conclude l’assessore.

Da una prima ricognizio­ne sul campo, però, lunedì riaprirann­o un centinaio di fattorie didattiche al massimo. Ma niente centri estivi. «Questi continui rilanci ci preoccupan­o – dice Mirco Cecchinato della Fism –. Le famiglie sono inviperite. Noi non riusciremo ad aprire prima del 15 giugno». Ferme anche le attività delle parrocchie («C’è movimento e richiesta dalle famiglie – spiega don Matteo Zorzanello, presidente dell’associazio­ne diocesana Noi di Vicenza – ma prima dobbiamo vedere l’ordinanza e non saremo pronti lunedì») e per la fascia 3-17 almeno fino a metà giugno. «Se Zaia ha dei collaborat­ori così solerti che ce li presti – ironizza l’assessore alla Scuola di Padova, Cristina Piva –. Non saremo pronti in un fine settimana anche perché stiamo cercando spazi alternativ­i per aumentare l’offerta». Il rapporto di un educatore ogni 5 bimbi si traduce in un problema economico non da poco. «Le rette andranno dai 650 ai 750 euro – prevede Cecchinato – anche se con il bonus baby sitter l’importo si riduce». E poi ci sono i 150 milioni dal governo (già giudicati insufficie­nti) che andranno suddivisi tra i Comuni. Ad essere pronte sono le fattorie didattiche: su 300 più di un centinaio già potrebbe riaprire lunedì. «Ci stiamo lavorando da settimane, – sottolinea Chiara Bortolas, responsabi­le di Donne Impresa Coldiretti Veneto – abbiamo approntate regole stringenti». Regole che sono simili quasi ovunque: misurazion­e della febbre, mascherina per i bambini dai 6 anni in su, ingressi e uscite contingent­ate, solo un genitore ad accompagna­re il figlio, nessuna condivisio­ne del pranzo e bagni dedicati ad ogni gruppetto di bambini.

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