Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Maragno, attrice pro lockdown «Errato tornare a com’era prima»

- Di Roberta Polese

«Da circa un anno e mezzo sentivo che sarebbe successo qualcosa che ci avrebbe costretto a fermarci tutti, non immaginavo sarebbe stata una pandemia di queste dimensioni ma per molti la frenesia era diventata insostenib­ile». Nicoletta Maragno, padovana, è attrice di cinema, ha recitato per Silvio Soldini, Carlo Mazzacurat­i , Andrea Prandstral­ler e Alessandro Rossetto. Si è formata al Piccolo Teatro di Milano con Giorgio Strelher . La sua biografia la dipinge come un’artista che lavora sulla gente e con la gente, e quindi ci si aspetta abbia sofferto molto il lockdown. Ma non è così.

Nicoletta non ci vorrà dire che è stata bene chiusa in casa...

«Sono stata bene perché era quello che avevo programmat o per me, sentivo il bisogno di riprendere l’autenticit­à delle cose e la loro profondità, è stato un tempo prezioso e consiglio di non abbandonar­lo del tutto, sarebbe sbagliato tornare ai tempi di prima».

Il lavoro di molti attori si è fermato durante la Fase1, lei come ha impiegato il tempo?

«Ho portato avanti on line i miei corsi di public speaking e doppiaggio, i primi dedicati ai manager i secondi aperti a tute le persone che vogliono lavorare sulla voce, anche dai miei allievi ho capito che molti sentivano il bisogno di fermarsi».

Si è fatta venire anche qualche idea nuova?

«Si chiama Accademia della gioia, è un corso che insegna a metterci in ascolto, di noi stessi e degli altri, cosa che non facciamo mai».

Lei insegna cinema ai ragazzi di 20 anni, che idea si è fatta della «movida» post-lockdown?

«Hanno 20 anni, l’età dell’incoscienz­a, hanno bisogno di toccarsi, di sentirsi, forse i social in cui sono immersi non li aiuta a percepire il pericolo del virus come reale, ma ho grande fiducia in loro».

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Nicoletta Maragno

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