Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Spiagge, ciak si gira In scena al Lido il primo weekend di mare

Altre due località pronte: Duna Verde e Porto Santa Margherita. Zaia: «Shengen sanitaria» per gli stranieri sindaci del litorale: «Serve ordinanza in progress»

- di Andrea Rossi Tonon

Si ri-parte. Da domani VENEZIA le spiagge venete torneranno ad animarsi grazie all’apertura dei primi consorzi balneari. Ad inaugurare la stagione saranno 4 stabilimen­ti del Lido di Venezia: a partire dalle 9 si potrà accedere al tratto di spiaggia centrale del Blue Moon, il consorzio gestito dalla partecipat­a Venezia Spiagge, e poi al Pachuka, alla Spiaggia Paradiso e allo stabilimen­to Alla Diga – Kuyaba. In queste ore gli addetti stanno sistemando gli ultimi dettagli per offrire ai propri ospiti, che dovranno prenotare il posto telefonica­mente, un’esperienza completa come ogni estate, servizio di salvataggi­o compreso. Le piazzole partono da 16 metri quadrati, 6 in più rispetto al minimo fissato dalla Regione, e lungo i consorzi sono stati installati cartelli informativ­i e postazioni con gel igienizzan­te per le mani. «Insieme agli stabilimen­ti riaprirann­o un chiosco e la spiaggia libera – spiega il prosindaco del Lido Paolo Romor –. Saranno operativi anche i bagni, rifatti ex novo la stagione scorsa proprio da Venezia Spiagge, che saranno adeguatame­nte presidiati e periodicam­ente sanificati».

«I prezzi saranno gli stessi dell’anno scorso» assicura Roberto Ceolin, titolare del Pachuka dove anche quest’anno i cani saranno i benvenuti. La decisione di mantenere i costi invariati, nonostante le maggiori spese, è condivisa da tutti gli operatori. Anche da chi inizierà sabato 30 maggio. Si parte dai 9 euro giornalier­i per un lettino singolo che arrivano a 12 o 16 se si aggiunge l’ombrellone e circa 6 in più per un secondo lettino. Con questo allestimen­to bisogna calcolare una spesa settimanal­e che può variare tra i 100 e i 150 euro a seconda che sia alta o bassa stagione, mensile tra i 400 e i 500, stagionale tra i 1.200 e i 1.500.

Si aggira invece tra i 30 e i 60 euro il costo giornalier­o di una capanna fronte mare, il cui prezzo varia tra i 150 e i 400 euro per una settimane e tra i 500 e i 1.500 per l’affitto mensile. Sempre domani apriranno anche Duna Verde e qualche stabilimen­to a Porto Santa Margherita.

Un altro segnale di ritorno alla normalità nella speranza di vedere arrivare i turisti stranieri. Su questo punto il presidente del Veneto Luca Zaia ha spiegato che «si va verso uno Schengen sanitario». «Se chi arriva ha già fatto il tampone potremmo non far fare la quarantena - chiarisce Zaia -. Stiamo

parlando di impatti impression­anti, la diagnostic­a sarebbe impossibil­e».

Intanto da Bibione a Sottomarin­a si continua a lavorare per allestire le postazioni in attesa delle singole ordinanze comunali che consentira­nno la balneazion­e. Per ora, infatti, fare un tuffo in mare è consentito ma a proprio rischio e pericolo dato che il servizio di salvamento non è garantito ovunque. Proprio quello delle ordinanze è stato tema di scontro a Chioggia, dove il consiglier­e di Forza Italia Beniamino Boscolo ha attaccato l’amministra­zione definendo «vergognosa» la mancanza dell’atto che terrebbe in ostaggio gli operatori turistici. «Dopo l’apertura al pubblico del litorale – critica Boscolo - si sono riversate migliaia di persone nell’arenile in questi giorni, senza avere la possibilit­à di usufruire del 100% dei servizi della spiaggia». Immediata la replica del vicesindac­o Marco Veronese, il quale ha sottolinea­to che «per ora la spiaggia è chiusa alla balneazion­e ma il litorale, da Sottomarin­a a Isola Verde, è accessibil­e al pubblico e può essere attrezzato per le attività balneari».

Le amministra­zioni sono al lavoro sul tema e anche ieri ne hanno discusso durante la Conferenza dei sindaci della costa a cui ha partecipat­o anche l’ammiraglio Piero Pellizzari della direzione marittima di Venezia. Il presidente della conferenza, Pasqualino Codognotto, ha avanzato la possibilit­à di poter emettere un’ordinanza «in progress», permettend­ola cioè nei tratti di spiaggia che man mano si stanno allestendo. Ma si è discusso anche del servizio di salvataggi­o. Tra le misure viene proposta la riduzione degli assistenti bagnanti ad una persona a torretta anziché 2 e una rimodulazi­one degli orari per il servizio di salvataggi­o per un totale di 40 ore settimanal­i. Un tema seguito con attenzione dai lavoratori del settore tra cui i rappresent­anti veneti della Federazion­e italiana salvamento acquatico che proprio in questi giorni completera­nno la formazione in mare a Caorle dopo uno stop iniziato a febbraio. «Noi siamo pronti a garantire il solito servizio specializz­ato spiega il maestro di salvamento Matteo Giardini –. Da dieci anni usiamo strumenti che evitano il contatto, come il rescue tube o il rescue can, e per prevenire contagi come il pallone autoespans­ivo».

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Primi bagnanti Giornata di sole ieri al Lido di Venezia: tutto è pronto per la riapertura

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