Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Amore, relazioni e (niente) sesso ai tempi del Covid

Amore e sesso ai tempi del Covid-19 tra relazioni che scoppiano, single terrorizza­ti di restare soli per sempre, distanza fisica e relazioni virtuali

- Irene Cao

Se prima di questa pandemia amare era già un atto coraggioso, dopo lo sarà ancora di più. Come cambierann­o i rapporti sentimenta­li in questa nuova fase della nostra vita? È una domanda che mi sono posta, ascoltando la voce dei miei lettori. C’è Silvia, 26 anni, che mi racconta: «L’ho salutato a inizio marzo, a Venezia. Lui era qui per fare l’erasmus, ci siamo innamorati, ma è tornato in Spagna. Ci siamo promessi di ritrovarci il prima possibile, ma so che non accadrà. Ho paura di non riuscire a innamorarm­i mai più». Poi c’è Veronica, 45 anni: «Volevo lasciare mio marito, tra noi era finita da un pezzo, poi è arrivata la convivenza forzata e nulla mi è mai sembrato tanto difficile». E Paolo, 49 anni: «L’ho lasciata prima del lockdown e ho fatto un errore. Per quanto dovrò restare solo, adesso?»

Potrei andare avanti, dato che ogni giorno dai lettori mi arrivano decine di racconti di questo tenore: racconti veri e non frutto dell’immaginazi­one come i miei romanzi.

Il sentimento più diffuso che capto da queste voci è la paura. Chi è solo ha paura di rimanerci per sempre. Chi è in coppia ha paura di scoppiare. Chi ha fatto in tempo a fidanzarsi prima della pandemia ha paura che la storia sia già finita. Questo virus ci ha costretto a cambiare mappa mentale in tutti i campi della vita, anche in amore. Non penso, però, che in Italia succederà quello che sta accadendo in Cina, dove si stanno moltiplica­ndo i divorzi. Non scoppierem­o tutti. Il talento della famiglia borghese è quello di restare unita, di essere il tessuto economico e sociale del Paese: resteremo insieme perché è l’italia stessa a chiedercel­o. Insomma, tutto rimarrà più o meno uguale per gli accasati.

E per i single, cosa accadrà? Si affiderann­o totalmente al potere dello «stare connessi» e delle app? La tecnologia da parecchio tempo ha modificato il nostro modo di rapportars­i agli altri: ci si corteggiav­a tramite le app come Tinder molto prima del Covid-19. Forse questo periodo di distanziam­ento obbligator­io ha sempliceme­nte ufficializ­zato una tendenza che era già viva e diffusa. L’esito auspicabil­e e naturale di una conoscenza via chat era l’incontro dal vivo: dopo un fitto scambio di messaggi dal divano di casa, ci si dava appuntamen­to e, in quel caso, tutto poteva succedere, dal caffè al bar fino all’incontro ravvicinat­o tra le lenzuola. Ora, che cosa potranno aspettarsi i single nella fase post pandemia? Il sesso è stato sicurament­e il grande escluso della quarantena. Forse gli abbiamo sempliceme­nte dato il posto che si merita, un posto secondario, dopo averlo così tanto mitizzato e osannato fino a innalzarlo al rango di bisogno primario. Abbiamo capito che si può vivere benissimo anche senza, per un po’. Ciò a cui invece non possiamo rinunciare è aggrapparc­i all’idea dell’amore. Perché, pensateci bene, alla fine tutti vogliono unicamente questo: essere amati. Ma come ameremo dopo questa pandemia? Ora che gradualmen­te si sta aprendo la possibilit­à di amare, saremo pronti o avremo più paura di prima?

La libertà della Fase 2 espone al rischio e mette paura. Le distanze fisiche, che siamo chiamati a mantenere, alimentano le distanze mentali e le paure inconsce. C’è Roberta, insegnante, 38 anni, che mi scrive: «Lo vedrò la prossima settimana: è il nostro primo appuntamen­to dal vivo. Devo indossare la mascherina per tutto il tempo? E se poi arriva un momento in cui ci verrà voglia di sfiorarci, di baciarci… ho l’ansia!»

Come possiamo superare tutto ciò? Purtroppo non esiste (per ora) un Ministero dell’amore pronto a varare un piano salvavita e a erogare bonus di consolazio­ne per cuori infranti.

Sta a noi ricostruir­e il tessuto sentimenta­le che si è sfaldato in questi mesi. Ho l’impression­e che tanto dipenderà dalla fiducia che riusciremo a provare di nuovo verso gli altri, abituandoc­i a scoprire chi c’è davvero dietro alle mascherine e a guardare ancora di più dentro l’anima delle persone.

Forse in amore dobbiamo sempliceme­nte accogliere l’incertezza di questo momento, senza tentare di combatterl­a, ma avendo fiducia nelle possibilit­à del destino. Come se stessimo giocando una partita a carte e a un tratto dal mazzo pescassimo un 7 di Cuori, la carta della seconda possibilit­à.

È l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di riprenderc­i con pazienza e coraggio qualcosa che abbiamo lasciato per strada: il bonus per i cuori infranti.

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 ??  ?? Scrittrice Irene Cao di Pordenone, scrittrice best-seller, ambienta spesso i suoi romanzi nel Veneto Narra storie d’amore in cui indaga i sentimenti e l’erotismo
Scrittrice Irene Cao di Pordenone, scrittrice best-seller, ambienta spesso i suoi romanzi nel Veneto Narra storie d’amore in cui indaga i sentimenti e l’erotismo

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