Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bike lane, le prime «ciclabili» volanti

L’esordio delle corsie per favorire la mobilità Covid-free. Con qualche lamentela

- Macciò

Un po’ meno di una pista ciclabile, un po’ più di una zona franca: si presenta così la prima «bike lane» inaugurata ieri tra via Scardeone e via Barozzi, in zona Forcellini, per venire incontro alle nuove esigenze di mobilità Covid free e favorire l’uso della bicicletta. È una possibilit­à concessa dal Decreto Rilancio e Padova è stata la prima ad approfitta­rne in Veneto. C’è già qualche lamentela: la corsia inaugurata ieri ha tolto (pochi) stalli bianchi per il parcheggio.

Un po’ meno di una pista ciclabile, un po’ più di una zona franca: si presenta così la prima «bike lane» inaugurata ieri tra via Scardeone e via Barozzi, in zona Forcellini, per venire incontro alle nuove esigenze di mobilità Covid free e favorire l’uso della bicicletta. Il decreto Rilancio infatti concede la possibilit­à di tracciare dei corridoi ciclabili anche nelle strade troppo strette per realizzare una pista vera e propria e il Comune di Padova è stato il primo ad approfitta­re della novità con quelli di Milano, Torino e Roma.

L’idea del legislator­e nasce dal possibile timore di usare un mezzo di trasporto condiviso come l’autobus, che potrebbe portare molte persone a preferire l’auto. Ieri lo ha detto anche Andrea Micalizzi, assessore ai Lavori pubblici: «In questi giorni i parcheggi sono molto occupati anche se non siamo al 100% della viabilità, perché le persone pensano che muoversi in auto sia la cosa migliore». Insomma, bisogna convincere chi ha rinunciato all’autobus per l’auto che le due ruote sono molto meglio. Come riportato ieri sul Corriere del Veneto, l’effetto combinato del bonus mobilità (che copre il 60% del costo) e della bella stagione ha già portato i negozi di biciclette a quadruplic­are le vendite; inoltre il Comune stima che già oggi la bici sia il mezzo preferito dal 20% dei padovani, il Biciplan 2018 punta a raggiunger­e il 25% e il Piano urbano della mobilità sostenibil­e (Pums) calcola che gli spostament­i su pedali tra la cintura urbana e la città arrivino al 34%. Per vedere gli effetti sul traffico nel post lockdown, arriva il nuovo incentivo del decreto Rilancio: «La bike lane – spiega Micalizzi - è un nuovo strumento del codice della strada che consente di tracciare piste ciclabili in modo più duttile, rapido ed economico, così come già avviene da molti anni in diversi Paesi europei. Questa corsia segnala con una semplice striscia tratteggia­ta bianca, lo spazio di carreggiat­a in cui transitano le bici che può essere in condivisio­ne con lo spazio per le auto».

La novità ha provocato la soppressio­ne di 4-5 posti bianchi, e la conseguent­e protesta di qualche residente. «Tutti gli altri posteggi sono stati preservati – replica Micalizzi -. La bike lane segnala uno spazio di attenzione che richiama al rispetto reciproco e al principio che “la strada non è soltanto tua”. Questo strumento ci potrà consentire di realizzare più spazi per la ciclabilit­à, spendendo meno e trovando soluzioni più semplici e intuitive». Anche grazie alla bike lane, Palazzo Moroni conta di far salire le piste ciclabili dagli attuali 170 chilometri a 300 entro il 2030. Intanto Arturo Lorenzoni, vicesindac­o con delega alla Mobilità, saluta la bike line come «una misura a basso costo, ma decisiva nel promuovere la cultura della mobilità dolce».

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Segnaletic­a sull’asfalto L’assessore Andrea Micalizzi alla piccola rotatoria tra via Scardeone e via Barozzi

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