Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via la mascherina all’aperto

Dal 1 giugno cade l’obbligo: resta solo nei luoghi chiusi. Via libera a scuole materne, centri estivi e termali

- Bonet

Nuova ordinanza di Zaia. A partire dal primo giugno l’obbligo di protezione resterà valido solo all’interno di negozi e posti di lavoro come nel resto d’italia. E sempre da lunedì riaprono centri estivi e terme.

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Per il 15 giugno confido di allentare ulteriorme­n te le misure, riaprendo cinema, disco e teatri

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Il via libera con cautele agli assembrame­nti privati? Tradotto: grigliata libera

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Il Veneto è pronto ad accogliere turisti da tutto il mondo, ma deve darsi una mossa il ministero degli Esteri

Da dopodomani, lunedì 1° giugno, in Veneto non sarà più necessario indossare la mascherina quando si esce di casa. Andrà portata con sé ed utilizzata solo quando si entra in luoghi chiusi, come negozi e bar, o quando pur restando all’aperto ci si trova nel mezzo di un assembrame­nto, come al mercato. È questa la novità principale della nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Luca Zaia, ordinanza che avrà appunto efficacia dal 1° al 15 giugno. «Per quel giorno - dice Zaia - confido di poter allentare ulteriorme­nte le misure di contenimen­to dei contagi, riaprendo cinema, discoteche e teatri». Sul perché non si proceda già oggi con le ultime riaperture, evitando l’accavallar­si di linee guida nazionali e regionali, ordinanze e Dpcm, Zaia spiega che «ci vuole comunque gradualità. È una questione di responsabi­lità, non servono atti eroici, anche perché alla fine la firma in calce ai provvedime­nti è la mia».

Grigliata libera

I dati sui contagi continuano il loro trend positivo e secondo le proiezioni del sistema di biosorvegl­ianza a cui la Regione si sta affidando dall’inizio dell’emergenza per i primi giorni di luglio dovrebbero uscire dagli ospedali gli ultimi pazienti Covid. Già oggi, nelle terapie intensive di tutto il Veneto si contano soltanto 7 positivi. Questo ha convinto Palazzo Balbi ad allentare la stretta anche sugli incontri tra famigliari e amici. Si legge infatti nella nuova ordinanza: «Sono vietati gli assembrame­nti in area pubblica o aperta al pubblico tra non conviventi». È una disposizio­ne che va letta «a contrario» e cioè come il via libera agli «assembrame­nti» nei luoghi privati, pur con tutte le dovute cautele. «Tradotto in un immagine - sorride Zaia - grigliata libera».

I centri estivi

Si conferma per lunedì anche la riapertura di centri estivi, materne, campi scuola, Grest, fattorie didattiche e insomma, di tutte quelle attività per l’accoglienz­a dei bambini una volta finita la scuola. Qui sono state riviste le linee guida, rendendo più agevole l’iter di riapertura ed ammorbiden­do alcune delle misure, come quella che vietava alle persone sopra i 60 anni di accompagna­re i bambini al centro estivo (ora è solo «sconsiglia­to»): «Non sarà più necessario attendere che Comune e Usl convalidin­o il piano di riapertura dell’attività, con inevitabil­i complicazi­oni burocratic­he e allungamen­to dei tempi -spiega l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin -. Basterà una semplice comunicazi­one al Comune e si potrà riaprire». Il contraltar­e sarà la firma del «Patto di responsabi­lità» tra i gestori dei centri estivi e i genitori dei bambini. Questi ultimi si impegneran­no a tenere sotto controllo il proprio piccolo, in un’ottica di collaboraz­ione, fermo restando le responsabi­lità (anche penale) nel caso in cui pur sapendo che il bambino è ammalato lo mandino comunque al centro estivo (in sostanza sarà punito il comportame­nto doloso).

È confermato invece che per il momento non riaprirann­o i servizi da 0 a 3 anni, come gli asili. «Siamo sempre in attesa di indicazion­i dal governo» dice Lanzarin.

Terme e Spa

Da lunedì riaprono pure le strutture termali e i centri benessere (anche inseriti all’in

terno delle strutture ricettive), che dovranno attenersi al rispetto delle linee guida regionali. «Una specificaz­ione importante perché queste attività vivevano nel limbo, ci segnalavan­o molti problemi spiega il presidente - Ora possono riaprire ma non saune e bagni turchi ad uso collettivo, perché sono considerat­i veicoli di contagio pericolosi. Potranno aprire solo quelli ad uso individual­e, come le saune in camera».

Ombrelloni e spiagge

Sono confermate tutte le prescrizio­ni già note ma l’ordinanza firmata ieri chiarisce il punto chiave per la ripartenza degli arenili, e cioè la distanza degli ombrelloni: «Lo spazio garantito ad ogni singolo ombrellone dev’essere di 12 metri quadri - precisa Zaia - il che significa, ad esempio, 4 metri davanti e dietro e 3 metri a destra e a sinistra. Lo abbiamo specificat­o perché a livello nazionale si sono stabiliti 10 metri quadri, per venire incontro alle esigenze di Regioni come la Liguria che hanno spiagge strette. Per un accordo tra gentiluomi­ni tra le Regioni dell’alto Adriatico si è però deciso di fare 12 metri quadri e a questa misura devono attenersi qui i gestori».

Case di riposo

La riapertura era già stata annunciata ma ieri la Regione ha deciso di allegare le relative linee guida all’ordinanza, «così da dare loro valore di legge, non ci si poteva limitare ad una comunicazi­one via mail alle strutture - afferma il presidente -. Le case di riposo godono della più ampia autonomia ma sia chiaro che quelli indicati da noi sono gli standard minimi, possono essere derogati solo in via più restrittiv­a». Non solo le visite, potrà riprendere anche l’accoglienz­a dei nuovi ospiti. «Bene la riapertura - commenta il gruppo regionale del Pd - ma non basta dare delle regole per poter riaprire in sicurezza, serve un sostegno economico per le Rsa che avranno un inevitabil­e aggravio di costi».

Il nodo vacanze

«Con le linee guida e con potenziame­nto delle strutture sanitarie stiamo dimostrand­o di essere in grado di gestire il virus e questo ci fa ben sperare che in futuro non serva più il lockdown - conclude Zaia non ci faremo trovare impreparat­i. Il Veneto è “Covid free” ed è pronto ad accogliere turisti da tutto il mondo, ma deve darsi una mossa il ministero degli Esteri perché non possiamo accettare di essere dipinti da Austria, Svizzera, Croazia e Grecia come il lebbrosari­o d’europa. E non vogliamo rassegnarc­i a questa storia dei “corridoi”. Ci vuole una Schengen del turismo. Quanto all’italia, non possiamo aprire a macchia di leopardo, il governo deve consentire la libera circolazio­ne tra le regioni».

Sugli arenili L’ordinanza dice chiaro e tondo che ad ogni ombrellone vanno garantiti 12 metri quadri

Gli anziani

Le Rsa potranno accogliere nuovi ospiti e sono ammesse le visite dei famigliari

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Il governator­e del Veneto, Luca Zaia
Ottimismo Il governator­e del Veneto, Luca Zaia

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