Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Plateatici, una valanga di domande Primi tavolini al posto dei parcheggi
Oltre 170 richieste approvate o da evadere. I locali in centro che si sono già «allargati»
Quello cominciato ieri è il secondo weekend post «lockdown». E come concordato dal prefetto Renato Franceschelli, dal questore Isabella Fusiello e dal sindaco Sergio Giordani, tutti i locali della cosiddetta movida (non solo quelli del centro storico, ma anche gli altri che si trovano all’interno delle mura cinquecentesche della città) verranno sorvegliati in maniera speciale. Le forze dell’ordine, coadiuvate dagli steward professionisti assunti da alcuni bar, saranno infatti in servizio per ricordare ai clienti il divieto di assembramento e l’obbligo d’indossare la mascherina, cercando il più possibile di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro. L’obiettivo condiviso da tutti gli attori in campo, d’altronde, è quello di evitare ulteriori misure drastiche come quelle che, la scorsa settimana, hanno colpito il chiosco Tadi di riviera Mussato e il bar Cento per Cento di piazza dei Signori, entrambi costretti a tenere abbassata la saracinesca per cinque giorni per non aver rispettato (o fatto rispettare) le direttive sanitarie anti-contagio emanate dal governo. «Gli esercenti che dispongono del plateatico e che non riescono a gestire la calca di persone di fronte al loro locale - continuano a ripetere l’assessore cittadino al Commercio, Antonio Bressa, e il segretario dell’appe, Filippo Segato - si limitino a servire soltanto chi è seduto. Mentre quelli che non hanno tavolini all’aperto, come qualcuno di loro ha già fatto, si dotino di un vigilantes per far osservare ai clienti, soprattutto a quelli più giovani, le norme che disciplinano questa nuova fase di convivenza con il virus».
Nel frattempo, dopo aver già regolarizzato le posizioni di tutte le attività che si affacciano su piazza dei Signori, piazza dei Frutti e piazza delle Erbe, gli uffici del Comune sono ancora alle prese con più di cento richieste pervenute da altrettanti esercizi che intendono ampliare il loro plateatico oppure usufruire per la prima volta di tale opportuloro nità: «Dopo averne già analizzate e approvate 73 - ricorda l’assessore Bressa - ne restavano da esaminare 55. Ma nelle ultime ore, se ne sono aggiunte almeno altre 50. Tanto che, per smaltirle tutte, saranno necessari ancora tre-quattro giorni». E intanto, sempre autorizzati da Palazzo Moroni, ieri sono spuntati i primi tavolini al posto di spazi per il parcheggio. È il caso, ad esempio, del ristorante Ai Navigli di riviera Tiso da Camposampiero,
del Green Street Club di via Dante e della caffetteria I Gelati di Gaia di via Siracusa, che da ieri possono appunto disporre di un piccolo plateatico di fronte al loro locale, «rubando» lo spazio finora occupato da stalli bianchi o carico-scarico. E più o meno lo stesso provvedimento, all’angolo tra via Soncin e via Obizzi (zona Ghetto), è stato adottato per l’enoteca La Boccia e l’osteria Dal Capo, che hanno potuto sistemare i tavolini nel vicolo che sbuca in piazza Duomo. Niente da fare, invece, per il ristorante Passando per Modena di Prato della Valle, che si è visto bocciare dalla Soprintendenza la richiesta di ampliare il proprio plateatico (oggi limitato al sotto portico) all’interno dell’anello che gira attorno all’isola Memmia. Sempre ieri infine, rimanendo in Prato della Valle, è giunta l’ufficialità della cancellazione del tradizionale Luna Park del
Santo, che sarebbe dovuto cominciare venerdì scorso per concludersi domenica 15 giugno: «Purtroppo - spiega l’assessore Bressa - non ci sono più i tempi tecnici per poter organizzare la manifestazione in assoluta sicurezza come stabilito dalle norme anti-covid 19». Le giostre, pur con tutti i condizionali del caso, potrebbero essere ricalendarizzate sotto Natale.
Novità e rinunce Dal Ghetto al Duomo, prove di dehors liberi In Prato niente Luna Park del Santo