Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Next Generation, Venezia colga l’opportunit­à che le arriva dall’europa

- Paolo Baratta

L’Europa ci offre cioè la possibilit­à di un’«onda» di interventi sostenuti da ulteriore debito a buone condizioni, in quanto presentato ai mercati nella forma di finanza europea, e per una parte coperti da trasferime­nti netti di risorse dagli altri Paesi (il netto tra contributi in entrata e in uscita). Queste possibilit­à sono subordinat­e alla validità dei programmi da sostenere e dei progetti che sapremo presentare in vari campi, coerenti con gli indirizzi espressi. La Commission­e ha intitolato questo programma Next Generation EU. Molti di questi interventi possono riguardare realtà urbane. Per una città come Venezia, che presenta problemi rilevanti da risolvere con il concorso delle finanze pubbliche, è certo il momento di manifestar­si tra i «virtuosi» (e oggi virtuosi sono coloro che hanno progetti pronti e la capacità di presidiarn­e l’attuazione), di manifestar­si dotati di una seria capacità progettual­e.

Mi parrebbe utile pensare da subito ad un «progetto Venezia- for Next Generation» che raccolga interventi di varia natura che possano passare al vaglio dei nuovi strumenti della UE, da presentare unitariame­nte al governo e per suo tramite all’europa magari riattivand­o la legge speciale. Un programma articolato su alcuni capitoli con interventi realistica­mente fondati su elaborazio­ni già compiute, da acquisire e completare. Un programma che indichi chiarament­e i soggetti attuatori nonchè tempi credibili di avvio e realizzazi­one (vengono subito alla mente la manutenzio­ne della laguna, i risanament­i da inquinamen­to in terraferma e nei canali, i mezzi di trasporto, le fognature e poi interventi su monumenti, l’abitabilit­à e l’edilizia privata, la ricerca e la formazione, e iniziative che rendano la città attraente per l’insediamen­to stabile di soggetti e istituzion­i di respiro internazio­nale, ecc. ecc.).

Il programma è bene comprenda anche il rafforzame­nto degli apparati tecnici delle strutture pubbliche atte a presidiare progettazi­oni, realizzazi­oni e vigilanza. Il campo è vasto. C’è spazio per scelte oculate, da presentare in un’ ottica che non sia solo quella della «città turistica» o della «città da salvare» ma di una città complessa ma «reattiva», che pensa alla prossima generazion­e.

Il programma europeo nelle intenzioni della Commission­e si configura per una parte come sostegno di fronte alle crisi, ma per la maggior parte prevede il supporto a iniziative per il domani. Mentre si predispong­ono misure di salvataggi­o per i soggetti più colpiti, l’europa ci sfida con immediata concretezz­a a pensare al futuro. Agli amici veneziani dico: curare le tante ferite è urgente, ma non mancate questa occasione! Sarebbe davvero un peccato. Coraggio!

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