Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via Anelli, cade anche la palazzina rossa ospitò la moschea (e le risse dei pusher)

-

Intorno alla metà degli anni Settanta, quando il complesso Serenissim­a di via Anelli era ancora un residence per studenti universita­ri, al piano terra dell’edificio che ieri si è cominciato a demolire, c’era un piccolo supermerca­to. Poi, circa un ventennio più tardi, quando i 300 mini-appartamen­ti erano stati affittati e sub-affittati senza più regole a quasi 600 immigrati magrebini e nigeriani, protagonis­ti e vittime allo stesso tempo di degrado, spaccio, prostituzi­one e microcrimi­nalità d’ogni sorta, al posto del supermerca­to era spuntata una moschea. E dopo ancora, quando nell’estate del 2006 diversi gruppi di pusher si erano affrontati a colpi di machete e cocci di bottiglie proprio per il controllo della sala di preghiera, al posto della moschea erano stati aperti gli uffici di Open Windows, dove gli impiegati del Comune e delle tante associazio­ni attive nella chiusura del «Bronx» lavoravano per trovare una nuova sistemazio­ne alla maggior parte degli inquilini, molti dei quali increduli per quello che via Anelli era diventata.

Ecco insomma perché l’abbattimen­to della palazzina al civico 25, scattato appunto ieri di fronte agli occhi dell’assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, dei fondatori del Comitato Stanga, Paolo Manfrin e Luigi Tarzia, e della presidente della Consulta di Quartiere 3Est, Silvia Bresin, non poteva non assumere un significat­o «speciale». Se non altro per la storia, appena riassunta, che il grande edificio rosso all’ingresso del Serenissim­a ha rappresent­ato per buona parte degli ultimi 45 anni. Adesso, per radere definitiva­mente al suolo l’ex «ghetto», mancano all’appello soltanto tre delle sei palazzine che formavano il complesso. E l’obiettivo dell’assessore Micalizzi è sempre quello di concludere l’operazione nel giro dei prossimi due mesi e mezzo. Entro la metà di agosto. Quando l’area dell’ex «Bronx», in cambio dell’ex caserma Prandina di corso Milano, verrà ceduta allo Stato per la realizzazi­one della nuova questura. (d.d’a.)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy