Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Disco chiuse ma il «Playboy» era aperto
Il club privè aperto in barba alle norme anti Covid e gestito come fosse una normale discoteca. Ha dovuto abbassare le saracinesche dopo solo tre giorni di attività il Playboy di via Monte Ceva ad Abano dove i carabinieri del tenente Luigi Troiano hanno eseguito un controllo venerdì notte. All’interno del circolo lap-dance i militari hanno riscontrato due elementi oggettivi che hanno portato alla cessazione immediata dell’attività. Il primo riguarda il fatto che nonostante lo statuto del night fosse quello di un circolo privato, all’interno erano presenti una quindicina di persone tra clienti, bariste e spogliarelliste, molte delle quali sprovviste di tessera obbligatoria per l’accesso a una struttura privata. Per altro, negli archivi del comune termale, non è risultata alcuna «Scia» che indicasse la trasformazione da club esclusivo a lap-dance aperta al pubblico. Il locale è stato fatto chiudere ed è stato notificato il provvedimento al legale rappresentante, una donna romena di 28 anni residente a Montebelluna, che a breve si vedrà recapitare anche una multa salata. La sanzione infatti scatta automaticamente anche perché all’interno non sono state rispettate le norme previste dai protocolli per contenere la diffusione del coronavirus. Tra le osservazioni nell’informativa diretta al prefetto è stato poi sottolineato come Mirko Bellotti, direttore artistico del circolo che a metà febbraio aveva subito una violenta rapina con coltello puntato alla gola nella sua casa in affitto nel Residence La Montecchia, avesse in questi giorni pubblicizzato la riapertura del Playboy, cosa per legge vietata nei circoli. Il night club avrà ora tempo 60 giorni per fare ricorso al Tar ma intanto dovrà restare vuoto: se dovesse riaprire scatterebbe la denuncia penale.
(a.pist.)