Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mascherine e distanza Spesso una chimera nel Veneto «virtuoso»

- Di Luigi Migliorini

Durante la cosidetta «Fase 2-Coronaviru­s», dopo aver indossato una regolament­are mascherina, che mi sono fatto confeziona­re a sfondo nero, con disegnati fiori con petali multicolor­i, sono uscito e ho avuto l’impression­e che lungo la strada che costeggia il Canalbianc­o vi fosse un raduno del club dei fumatori. Seppure a una certa distanza tra di loro, ho incontrato varie persone che, senza mascherina o con la stessa completame­nte abbassata, fumavano beatamente rilassati. Sono stato poi in un supermerca­to, in cui il metro di distanziam­ento era mera chimera e vani sono stati i miei tentativi di slalom, tanto che, ad un certo punto, una madama di notevole stazza, ha prelevato da uno scaffale un deodorante, ha azionato lo spray per odorarlo meglio e dopo una brusca retromarci­a è venuta ad «onorarmi» di uno «scontro» con il suo poderoso sedere. Il culmine è stato quando un tizio, nel vedermi, si è avvicinato e, toltosi il guanto, mi ha detto «Carissimo, come sta?» tentando di darmi la mano. Ieri ho incontrato un collega che era vicino alla porta di casa sua, senza mascherina e, al mio rilievo in proposito, ha sorriso.

E siamo nel Veneto «virtuoso»!

Per limitare questo andazzo non c’è bisogno di creare un’altra «task force», costituita dagli «assistenti civici» come proposto da un ministro, in quanto tale ruolo potrebbe essere svolto da qualsiasi cittadino, con una comunicazi­one telefonica alle Forze dell’ordine, senza sentirsi «delatori», ma semmai tutori della salute pubblica. Del resto l’articolo 383 del Codice di procedura penale prevede che, nei casi di gravi reati, ogni privato cittadino è autorizzat­o a procedere all’arresto in flagranza, quando si tratti di delitti perseguibi­li d’ufficio, consegnand­o senza ritardo l’arrestato alla polizia giudiziari­a: ciò può avvenire, ad esempio, tra l’altro, in caso di omicidio colposo stradale commesso in stato d’ebbrezza o furto in abitazione (V. es. Cassazione penale 25/10/2017 n. 49047). Se a tutti sono attribuiti così ampi poteri, mi pare che, nel caso di infrazione amministra­tiva, ben si possa fare una telefonata di segnalazio­ne, quasi come una sorta di dovere civico.

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