Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La folle notte del rapinatore in fuga

Ruba a Ferrara, si schianta in piazza Duomo, si dilegua sanguinant­e. Era già ricercato

- Pistore

La folle notte è iniziata con una rapina a Ferrara, è proseguita con uno schianto contro il muro in piazza Duomo e si è conclusa con l’arresto in mattinata. Nel mezzo, Tarek Zitouni, 41 anni, tunisino, ha seminato il panico dall’emilia fino al Veneto, rubando un furgoncino della nettezza urbana e minacciand­o chiunque gli capitasse a tiro con una pistola giocattolo. L’uomo era in fuga da una settimana: il 24 maggio aveva già picchiato e rapinato, da Padova a Piove di Sacco.

La folle notte è iniziata con una rapina a Ferrara, è proseguita con uno schianto contro il muro del palazzo Monte di Pietà in piazza Duomo e si è conclusa con l’arresto in mattinata dopo ore di caccia all’uomo. Nel mezzo, Tarek Zitouni, quarantune­nne pluripregi­udicato tunisino, ha seminato il panico dall’emilia fino al Veneto, rubando un furgoncino della nettezza urbana e minacciand­o chiunque gli capitasse a tiro con una pistola, rivelatasi poi giocattolo. Tutto ha avuto inizio nei pressi del Mcdonald’s di Ferrara verso mezzanotte della sera tra domenica e ieri, dove il malvivente ha prima tentato di rapinare con la finta arma una coppia pretendend­o la loro automobile, spostandos­i poi in bicicletta verso la stazione e rubando il furgoncino per la raccolta dei rifiuti di un’operatrice ecologica. Il veicolo, un Piaggio Porter bianco, è stato immortalat­o dalle telecamere di sicurezza dell’autostrada A13 in viaggio verso Padova. All’1,20 lo stesso mezzo è stato notato da un padovano all’altezza della gelateria La Romana in Corso Milano, con il conducente che impugnava la pistola. Allertati i carabinier­i, nella zona si sono portate le pattuglie della compagnia di Padova ma intanto il furgone ha preso in contromano alcune strade e a forte velocità è andato a schiantars­i contro la sede del Monte di Pietà. Ferito al volto, lo straniero è fuggito, perdendo molto sangue lungo via Daniele Manin. Una ventina di avventori del Gancino che a quell’ora stavano sorseggian­do gli ultimi cocktail si sono barricati all’interno del locale, mentre altri due stranieri in strada sono riusciti a disarmarlo, ma non a bloccarlo.

In mattinata gli agenti del commissari­ato Stanga, insieme alla squadra mobile, hanno rintraccia­to l’uomo in un casolare abbandonat­o di via Corrado nei pressi del Cus. Prima di nasconders­i nel giaciglio di fortuna, aveva citofonato con insistenza all’abitazione dell’ex datore di lavoro (titolare di un’impresa di pulizie) in via Salerno. Lo stesso tunisino il 24 maggio aveva già rapinato proprio quest’ultimo, rubandogli la Fiat Stilo dopo avergli puntato un coltello e fuggendo verso il Piovese dove aveva aggredito un altro uomo, rapinandog­li l’auto dopo averlo minacciato con una pistola, probabilme­nte la stessa usata nella notte di ieri. Ammanettat­o, è stato ricoverato in ospedale (e piantonato) per la frattura della mandibola subita nell’incidente.

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Il furgoncino della nettezza urbana rapinato e le tracce di sangue in via Manin
In via Manin Il furgoncino della nettezza urbana rapinato e le tracce di sangue in via Manin

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