Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Caso-tesoro, l’opposizione vuole il dirigente in Consiglio
Rossini, Menon e Aretusini: «Chiarisca i motivi delle sue dimissioni»
Dall’opposizione emerge la richiesta di convocare in consiglio comunale l’ex comandante della polizia locale, Giovanni Tesoro, per fare chiarezza sulla vicenda delle sue dimissioni anticipate da dirigente in municipio di Istruzione, Politiche giovanili, Servizi sociali e Sport.
Antonio Rossini è pronto a porre formalmente la questione al sindaco Edoardo Gaffeo, al presidente Nadia Romeo e ai capigruppo. «Importante sapere cosa ha indotto la scelta — sostiene il consigliere della «Civica Gambardella», il più votato alle ultime elezioni comunali – e se queste dimissioni e motivazioni impattino sulla funzionalità degli uffici».
Una domanda che Rossini pone a partire dalla lettera che lo scorso 28 maggio Tesoro, nell’immediatezza delle dimissioni che diverranno effettive dal 31 agosto a pochi mesi dal raggiungimento dell’età pensionabile, ha inviato ai dipendenti dei suoi settori di pertinenza. Non una comunicazione informale, ma una missiva protocollata in municipio e su carta intestata di Palazzo Nodari in cui il dirigente annuncia una futura «lettera di commiato nella quale espliciterò meglio le motivazioni che mi hanno indotto a questo passo che non ho preso a cuor leggero».
Per Rossini sarebbe importante che quelle motivazioni fossero chiarite in aula, dato che sempre nella lettera, Tesoro fa riferimento in termini negativi alla situazione trovata nei suoi settori di servizio, dov’è stato inviato da Gaffeo nel luglio scorso. «Tesoro venga in consiglio comunale — ribadisce Rossini — quello è il luogo in cui affrontare le questioni d’interesse generale».
Anche Silvia Menon è convinta dell’utilità di convocare Tesoro, ma pensa che il passo tocchi al sindaco. «Non entro nelle dinamiche personali della scelta — premette la presidente della Lista Menon — ma gradirei, per il resto, una sua audizione in Consiglio. Spero sia la giunta ad attivarsi, ma se non dovesse accadere, siamo pronti».
Un punto su cui carica ulteriormente Michele Aretusini. «Dovrebbe essere la maggioranza per prima a chiedere chiarezza e a chiamare il sindaco ad agire — incalza il capogruppo della Lega — Purtroppo, però, in questo primo anno di amministrazione Gaffeo abbiamo visto ben poca trasparenza, tra consigli comunali secretati, convocazioni all’ultimo minuto e altre modalità organizzative che comprimono gli spazi per le minoranze. Sul caso-tesoro si è cercato di minimizzare. Magari davvero non ci sono situazioni rilevanti, ma non vedo perché non condividere con l’aula».
Più cauto Mattia Maniezzo che non vede nulla di particolare nell’addio anticipato del dirigente. «Scelte personali — sostiene il capogruppo del M5S — Le vicende passate da dirigente della polizia locale sono note. Personalmente ho avuto a che fare con lui come responsabile dei Servizi sociali e, a ogni mia richiesta di chiarimenti e documenti, il suo ufficio ha sempre risposto con tempestività e professionalità».
Da comandante della polizia locale, Tesoro ha legato strettamente la propria immagine a quella dell’ex sindaco leghista Massimo Bergamin, divenendone la spalla operativa, nelle sue uscite da «sceriffo». Tra le questioni più complesse che Tesoro lascerà, la chiusura della partita sul maxi-debito delle piscine comunali e i riverberi dell’emergenza sanitaria, con i Servizi sociali in prima linea.
Tesoro, a Rovigo, sta affrontando un processo, davanti al Collegio, per le accuse risalenti al periodo in cui era comandante dei vigili urbani. Contestati i reati di peculato d’uso, peculato semplice e alterazione fraudolenta dei sistemi di rilevamento delle presenze lavorative per la vicenda dell’uso dell’auto di servizio per andare a casa e a corsi di formazione.
Maniezzo cauto Capogruppo del M5S: «Scelta personale, io l’ho trovato professionale ed efficiente»