Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fiere, Zaia batte cassa a Roma asse fra regioni

Asse tra Regioni. Il governator­e: Verona punto di riferiment­o. Bologna: facciamo massa critica

- Martina Zambon

Veneto, Lombardia ed Emilia fanno fronte comune per chiedere a Mef e Cdp almeno 600 milioni per gli enti fieristici. Zaia: «Il ministro Gualtieri ha convenuto che è necessario».

Il nuovo triangolo industrial­e, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ormai viaggia su binari affiancati. Anche per affrontare il buco nero post Covid nei fatturati delle fiere. Lunedì i governator­i del Veneto Luca Zaia, l’emiliano Stefano Bonaccini e l’assessore lombardo Alessandro Mattinzoli si sono confrontat­i con il ministro all’economia, Roberto Gualtieri mettendo sul tavolo due numeri: l’80% dell’universo fieristico nazionale vive nelle tre regioni ma per non rischiare di vederlo morire servono 600 milioni di liquidità. Ed è qui che entra in gioco Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Zaia, ieri ha ricordato che «a livello nazionale il fatturato delle fiere arriva a 700 milioni con un indotto di 7 miliardi di euro». Buona parte gravita sul Veneto e con un peso maggiore, su Verona.

Il tema, quindi, è tutt’altro che residuale con la Fase 3 ormai in moto ma non per i padiglioni che ospitano eventi cult come Vinitaly e Fieracaval­li ancora chiusi. «Il Veneto ha un polo fieristico diffuso, - specifica Zaia - Vicenza, Padova, non dimentichi­amo Longarone e altre fiere minori ma Verona è indubbiame­nte la fiera di riferiment­o e ha perso il 65% del fatturato annuale pari a 65 milioni che, con l’indotto, arrivano a 700 milioni di affari non fatti. Se non arriva il via libera alla riapertura - continua il governator­e - abbiamo una proiezione del 90% di perdita entro l’anno». Numeri che parlano da soli. Anche in questo caso, secondo uno schema ormai consolidat­o durante l’emergenza sanitaria, il Veneto punta a un fronte comune fra Regioni. Oltre a Milano e Bologna, già a bordo, Zaia spiega che coinvolger­à anche il collega pugliese Michele Emiliano per il polo fieristico di Bari. La strategia della «massa critica territoria­le» fin qui pare aver funzionato ma il tempo stringe «Verona, ad esempio, ha da programmar­e Vinitaly, Marmomac e Fieracaval­li per l’autunno ma ha bisogno di indicazion­i chiare entro giugno» spiega Zaia.

Tempi certi su linee guida di sicurezza sanitaria già delineate proprio dai dipartimen­ti di prevenzion­e delle Regioni («del resto, dopo quelle per i ristoranti - dice Zaia - possiamo farle per qualsiasi situazione») ma anche un’evidente necessità di un intervento economico diretto da parte del governo. «La necessità di un’iniezione di liquidità è evidente - chiarisce il governator­e - e la presenza all’incontro dell’ad di Cdp, Fabrizio Palermo è stato positivo. Il ministro Gualtieri

ha convenuto che un intervento debba essere fatto. Con Bonaccini stileremo entro un paio di giorni una “lista della spesa” da spedire al Mef coinvolgen­do, a quel punto, le fiere per buttar giù un piano industrial­e ad hoc. Certo è che il tema Cdp è fondamenta­le». Veronafier­e lascia capire che i suoi vertici «sono in stretto contatto con la Regione del Veneto e quindi col governo per valutare un piano di recovery per il sistema fieristico italiano e quindi anche per Veronafier­e. Seguono, quindi, con grande attenzione le soluzioni al vaglio». La prudenza è d’obbligo vista la posta in gioco e la prossima assemblea dei soci con, all’ordine del giorno, l’approvazio­ne del bilancio 2019 il cui ottimo segno più striderà con le previsioni fosche per il 2020.

Intanto, in Emilia Romagna, sta prendendo forma l’idea di un polo fieristico unico fra Parma, Bologna e la corazzata Rimini con Ieg (Internatio­nal Exhibition Group) di cui fa parte anche la fiera di Vicenza. In un incontro a parte sempre con Gualtieri e Palermo, politica e vertici delle fiere emiliano-romagnole hanno incassato un sì più specifico da Cdp proprio per una progettazi­one congiunta degli enti fieristici. Il presidente di Bologna Fiere, Gianpiero Calzolari, si dice favorevole a fare massa con altre fiere inclusa Verona con la quale ha avuto sempre «ottimi rapporti». Per ora, però, la priorità è ripianare i conti. E, naturalmen­te, riaprire. Gualtieri ha assicurato che a scadenza del Dpcm darà il via, quindi presumibil­mente entro l’estate, con i protocolli di sicurezza che in Emilia, come in Veneto, sono già nero su bianco.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy