Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vigilanti con i cani e polizia: l’ospedale si blinda

Raddoppiat­a la sorveglian­za dopo l’ultima aggression­e. Virus, zero infetti e piano estivo per recuperare le visite

- Michela Nicolussi Moro

Dopo l’aggression­e subita da un’operatrice sociosanit­aria, minacciata e presa a calci da un anziano all’ingresso del Monoblocco, l’azienda ospedalier­a si blinda. «Di fronte a gesti irresponsa­bili che mettono a repentagli­o l’incolumità di tutti, abbiamo potenziato la sorveglian­za diurna e raddoppiat­o quella notturna — annuncia il direttore generale, Luciano Flor —. Otto guardie, dotate di unità cinofile per la vigilanza in Pronto Soccorso e portineria, lavorano fianco a fianco con la polizia di Stato e sorveglian­o anche altri siti sensibili, come la sbarra d’ingresso centrale, via Orus e l’autopark. L’ospedale non è un luogo in cui stazionare senza averne titolo». Aggiunge Daniele Donato, direttore sanitario: «Con l’emergenza il policlinic­o ha cambiato pelle: prima potevano entrare tutti, ora è un’area protetta riservata a malati, visitatori e fornitori. Abbiamo ridotto gli accessi da 11 a 6 e riservato quelli dei singoli edifici, che sono decine, al personale. Entra con il badge».

Ora si accede dalla sbarra principale di via Giustinian­i (il solo ingresso disponibil­e h24, di notte e nei festivi), da Pontecorvo e dal punto prelievi di via San Massimo. «Siamo intervenut­i diverse volte per la presenza di persone che nulla c’entrano con l’ospedale e che si erano create un giaciglio per dormirci, senza tuttavia essere autorizzat­e a sostarvi nè tantomeno a dimorarvi — rivela il questore Isabella Fusiello —. Vanno seguite dai Servizi Sociali, noi possiamo solo denunciarl­e a piede libero, non ci sono gli estremi per l’arresto, quindi è stato allertato il Comune. Sono d’accordo con la strategia di chiudere alcuni accessi per controllar­e meglio l’ospedale. Siamo presenti con un ufficio deputato a raccoglier­e esposti e denunce e con una volante che effettua una vigilanza dinamica, cioè passaggi frequenti, e alcune soste di sera e di notte, così da garantire serenità ai degenti».

Sul fronte coronaviru­s, non ci sono più degenti in Rianimazio­ne e nemmeno in Malattie Infettive, quindi da domani si sospenderà l’uso della Tac loro dedicata. Ieri erano attese le due macchine nuove per processare i tamponi: oggi ne vengono analizzati seimila al giorno, 5mila dei quali in arrivo dalle Usl di tutto il Veneto. La riduzione dei contagi consentirà al personale del laboratori­o di Microbiolo­gia di interrompe­re i turni di notte. «Stiamo tornando alla normalità — conferma Flor — eseguiamo 5mila prestazion­i al giorno per smaltire l’arretrato accumulato durante la sospension­e dell’attività ordinaria (da 5mila visite e interventi quotidiani si era scesi a 1.500, ndr.). È in preparazio­ne un piano estivo che garantirà il 70% dell’operativit­à pure a Ferragosto, contro il 60% del passato. Anche al Sant’antonio, dove le sedute operatorie aumentano da 40 a 66 al giorno. E manterremo aperti tutti i 100 posti di Terapia intensiva». In settimana l’incontro con i sindacati.

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Presidiato L’ospedale di Padova potenzia la sorveglian­za. E aumenta le prestazion­i ordinarie

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