Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Vigilanti con i cani e polizia: l’ospedale si blinda
Raddoppiata la sorveglianza dopo l’ultima aggressione. Virus, zero infetti e piano estivo per recuperare le visite
Dopo l’aggressione subita da un’operatrice sociosanitaria, minacciata e presa a calci da un anziano all’ingresso del Monoblocco, l’azienda ospedaliera si blinda. «Di fronte a gesti irresponsabili che mettono a repentaglio l’incolumità di tutti, abbiamo potenziato la sorveglianza diurna e raddoppiato quella notturna — annuncia il direttore generale, Luciano Flor —. Otto guardie, dotate di unità cinofile per la vigilanza in Pronto Soccorso e portineria, lavorano fianco a fianco con la polizia di Stato e sorvegliano anche altri siti sensibili, come la sbarra d’ingresso centrale, via Orus e l’autopark. L’ospedale non è un luogo in cui stazionare senza averne titolo». Aggiunge Daniele Donato, direttore sanitario: «Con l’emergenza il policlinico ha cambiato pelle: prima potevano entrare tutti, ora è un’area protetta riservata a malati, visitatori e fornitori. Abbiamo ridotto gli accessi da 11 a 6 e riservato quelli dei singoli edifici, che sono decine, al personale. Entra con il badge».
Ora si accede dalla sbarra principale di via Giustiniani (il solo ingresso disponibile h24, di notte e nei festivi), da Pontecorvo e dal punto prelievi di via San Massimo. «Siamo intervenuti diverse volte per la presenza di persone che nulla c’entrano con l’ospedale e che si erano create un giaciglio per dormirci, senza tuttavia essere autorizzate a sostarvi nè tantomeno a dimorarvi — rivela il questore Isabella Fusiello —. Vanno seguite dai Servizi Sociali, noi possiamo solo denunciarle a piede libero, non ci sono gli estremi per l’arresto, quindi è stato allertato il Comune. Sono d’accordo con la strategia di chiudere alcuni accessi per controllare meglio l’ospedale. Siamo presenti con un ufficio deputato a raccogliere esposti e denunce e con una volante che effettua una vigilanza dinamica, cioè passaggi frequenti, e alcune soste di sera e di notte, così da garantire serenità ai degenti».
Sul fronte coronavirus, non ci sono più degenti in Rianimazione e nemmeno in Malattie Infettive, quindi da domani si sospenderà l’uso della Tac loro dedicata. Ieri erano attese le due macchine nuove per processare i tamponi: oggi ne vengono analizzati seimila al giorno, 5mila dei quali in arrivo dalle Usl di tutto il Veneto. La riduzione dei contagi consentirà al personale del laboratorio di Microbiologia di interrompere i turni di notte. «Stiamo tornando alla normalità — conferma Flor — eseguiamo 5mila prestazioni al giorno per smaltire l’arretrato accumulato durante la sospensione dell’attività ordinaria (da 5mila visite e interventi quotidiani si era scesi a 1.500, ndr.). È in preparazione un piano estivo che garantirà il 70% dell’operatività pure a Ferragosto, contro il 60% del passato. Anche al Sant’antonio, dove le sedute operatorie aumentano da 40 a 66 al giorno. E manterremo aperti tutti i 100 posti di Terapia intensiva». In settimana l’incontro con i sindacati.