Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pescatore sportivo ucciso da fulmine L’addio venerdì a Boara, attesa folla

- Antonio Andreotti

Nessuna imprudenza. Questo l’esito degli accertamen­ti sulla morte di Gianni Rizzo ( foto a destra), il 36enne campione rodigino di pesca agonistica del persico trota (Bassfishin­g) che lunedì pomeriggio è stato folgorato da un fulmine mentre era in barca sul lago di Bolsena (Viterbo). Rizzo, che era con un amico di Frosinone di 39 anni, non è uscito sul lago sfidando la pioggia, ma è stato sorpreso da un temporale.

A soccorrere i due anche un pescatore del luogo che ha ripescato Rizzo, sbalzato in acqua dalla violenza del fulmine. Ma per il rodigino non c’era più niente da fare. L’incidente è accaduto nel comune laziale di Gradoli. Rizzo era al lago di Bolsena per riprese video alla pesca del pesce verdone. Il fulmine che ha ucciso il rodigino avrebbe centrato la sua canna da pesca in fibra di carbonio a bordo dell’imbarcazio­ne, in quel momento al centro del lago.

Rizzo abitava a Boara Pisani nel Padovano, ma lui e la sua famiglia hanno vissuto e lavorato da sempre nel capoluogo polesano. Lascia la moglie Claudia e i genitori che, fino all’anno scorso, hanno gestito un negozio di frutta e verdura in Commenda. I funerali venerdì alle 10.30 al campo sportivo di Boara Pisani dov’attesa una folla.

Intanto si attende l’esito dell’autopsia per il decesso sospetto di domenica della bimba di 10 mesi di Castelnovo Bariano Beba Ashley Mary Prini (foto a sinistra), morta a casa sua. La piccola lo scorso sabato pomeriggio era stata al Pronto soccorso di Legnago per vomito e diarrea e dimessa a sera. La Procura di Verona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

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