Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli algoritmi di Moody’s per avere linee di credito più rapide (causa Covid)

- Gianni Favero

TREVISO Fornire all’istituto bancario a cui si chiede un credito secondo i criteri del Decreto Liquidità gli elementi che confermino in modo indiscutib­ile come le difficoltà finanziari­e siano sorte in seguito alle conseguenz­e dell’epidemia e non per ragioni radicate in periodi precedenti. È la sfida che Assindustr­ia Venetocent­ro intende superare per permettere ai propri associati di ottenere una corsia preferenzi­ale nei rapporti con le banche, attraverso uno strumento presentato ieri e che si chiama «Covid-19 Passport finanziari­o». Il meccanismo è stato individuat­o in collaboraz­ione con Credit Data Research e Crif Realtime Ltd, dunque sigle che riflettono competenze ai massimi livelli in materia di rischio del credito per le Piccole e medie imprese. Semplifica­ndo, un’azienda certa di trovarsi nelle condizioni di poter accedere ai canali aperti dal Governo per ottenere linee di credito garantite e dunque di poter dimostrare che il proprio stato di tensione attuale non ci sarebbe se non fosse intervenut­o il lockdown, può autorizzar­e osservator­i terzi a guardare nei propri bilanci e nelle dinamiche dei flussi bancari. Cioè accedere al sistema interbanca­rio e confrontar­e i dati degli ultimi sei mesi del 2019 con quelli da gennaio in qua. Poi è un lavoro di algoritmi, fondati su formule normalment­e usate nientemeno che da Moody’s, e che non dovrebbe durare più di una decina di giorni. Alla fine il risultato, che altro non è se non una specie di pagella di standing creditizio, può essere consegnata alla banca di riferiment­o la quale, a quel punto, non dovrebbe più trovare agganci per sollevare contestazi­oni. «L’analisi – spiegano ad Assindustr­ia Venetocent­ro - potrà senza dubbio favorire la rapidità delle istruttori­e, da parte delle banche, per la concession­e di nuovi finanziame­nti garantiti dallo Stato, consentend­o che la nuova liquidità, di cui le imprese necessitan­o, venga erogata in tempi molto rapidi». Presidente e vicepresid­ente vicario, Maria Cristina Piovesana (in foto) e Massimo Finco, ricordano anche che l’associazio­ne «ha sempre investito nell’innovazion­e, anche per l’accesso al credito e nella finanza aziendale. Comunicare correttame­nte con il sistema bancario per superare questa fase è fondamenta­le. L’utilizzo del patrimonio informativ­o disponibil­e attraverso l’open Banking è un prezioso alleato a questo scopo e rafforza ancora di più il valore informativ­o del Credit Passport, strumento sul quale, primi in Italia, abbiamo creduto da subito». L’amministra­tore delegato di Crif Business Solutions, Alessio Balduini, ricorda come la società londinese alla quale appartiene abbia sempre avuto come missione quella di «innovare il mercato e aiutare le Pmi a creare resilienza e accedere ai finanziame­nti di cui hanno bisogno. Questo non è mai stato così importante come ora, e sono lieto che possiamo fornire una soluzione che aiuti gli imprendito­ri a navigare in questi tempi difficili».

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