Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dal Bo al lavoro in un solo anno, occupato l’83% dei «triennali»
PADOVA Neanche il tempo di festeggiare e hanno già un contratto. Il rapporto del consorzio Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati conferma che studiare al Bo apre le porte al mondo del lavoro, con una serie di dati in linea con la media regionale e quasi sempre superiori alla media nazionale. L’indagine ha coinvolto 13.386 laureati, di cui 7.671 di primo livello e 5.684 magistrali (4.245 biennali e 1.439 a ciclo unico). Per quanto riguarda i laureati triennali del 2018 che non hanno proseguito gli studi, il tasso di occupazione a un anno dal titolo raggiunge l’83,1%, per una retribuzione mensile netta di 1.255 euro; il 57,1% ha iniziato a lavorare dopo la laurea, e il 28,7% può già contare su un contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i laureati di secondo livello, il tasso di occupazione scende al 76,3% per quelli del 2018 ma sale all’89% per quelli del 2014, per uno stipendio mensile netto di 1.274 euro nel primo caso e di 1.527 nel secondo. Il lavoro part-time diminuisce dal 25% dopo un anno al 14,3% dopo cinque, mentre l’efficacia percepita della laurea sale dal 60,9% del primo anno al 67% del quinto. Il 71,1% dei laureati magistrali lavora nel privato, il 21,5% nel pubblico e il 7,2% nel non-profit; l’assunzione a tempo indeterminato scatta dopo un anno per il 23,7% e raggiunge il 57,3% a cinque anni dal titolo. Nel complesso, il 90,4% è soddisfatto di aver studiato al Bo, anche se il 29% non sceglierebbe di nuovo lo stesso ateneo e lo stesso corso.