Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Maxi-cimitero, devo accettare»

Il sindaco Gaffeo sul discusso progetto di ampliament­o pubblico-privato «Valuteremo una rinegoziaz­ione come richiesto dal consiglier­e Rossini»

- Nicola Chiarini (ha collaborat­o Natascia Celeghin)

ROVIGO Il «project financing» da 15,6 milioni di euro per ampliare il cimitero di viale Oroboni è un amaro calice che Edoardo Gaffeo beve controvogl­ia. Il sindaco condivide i timori sui possibili rischi per le casse comunali, riportati ieri mattina ufficialme­nte nel dibattito da una richiesta di rinegoziaz­ione di Antonio Rossini (Civica Gambardell­a).

Il consiglier­e d’opposizion­e ha scritto al segretario generale di Palazzo Nodari, Alessandro Ballarin e al presidente del consiglio comunale, Nadia Romeo, chiedendo di approfondi­re con l’avvocatura civica la possibile illegittim­ità del voto d’aula che nel novembre 2017 varò il progetto, nonostante il no della Ragioneria municipale. Questioni che Gaffeo promette approfondi­rà, anche se con poca fiducia sulla praticabil­ità di una revisione di quella che, all’epoca, fu indicata dal centrosini­stra come una potenziale replica del crac del Polo natatorio, sfociato per il Comune in un debito di 8 milioni ancora in transazion­e. Tra le clausole, anche qui, l’impegno del Comune a sborsare al posto del privato, stavolta per acquistare i loculi eventualme­nte invenduti a fine contratto.

«Approfondi­remo la questione sollevata da Rossini — assicura il sindaco — Sappiamo, però, che l’amministra­zione civica avrebbe potuto procedere in autotutela entro 18 mesi dal voto in aula. Siamo, dunque, probabilme­nte fuori tempo mentre sicurament­e abbiamo obblighi contrattua­li da rispettare».

Obblighi ereditati. «Non c’è una nostra responsabi­lità, visto che ci siamo insediati un anno fa — prosegue Gaffeo — I “project financing” sottoscrit­ti in una certa epoca presentano criticità e vanno costanteme­nte monitorati».

L’epoca che Gaffeo non nomina espressame­nte è quella di Paolo Avezzù, sindaco tra il 2001 e il 2006, anno quest’ultimo in cui fu sottoscrit­ta la convenzion­e per le piscine. E al 2002 risale il «project financing» per l’ampliament­o del cimitero con 3.060 loculi, 1.008 ossari, decine di tombe di famiglia. La società «Arcobaleno», costituita in origine da «Cles» e «Manutencoo­p», vinse il bando. Il primo stralcio fu regolarmen­te compiuto nel 2004. La vendita dei loculi, però, non procedette con l’attesa celerità. La società in difficoltà bloccò gli stralci previsti nel 2008 e nel 2013. Quindi «Asm» rilevò il 90% di «Arcobaleno» mentre il Comune entrava in un contenzios­o legale, di fatto, contro la propria municipali­zzata, chiuso col controvers­o voto in Consiglio.

E in aula l’opposizion­e vorrebbe portare Giovanni Tesoro, il dirigente dimissiona­rio dei Servizi sociali, già comandante dei vigili urbani e braccio operativo dell’ex sindaco leghista Bergamin. Rossini, ieri, ha rinnovato la richiesta formale, avanzata in Conferenza dei capigruppo da Mattia Milan (Lista Menon), ma respinta come questione personale. «Viste le polemiche sarebbe buona cosa la trasparenz­a» aggiunge Silvia Menon (Lista Menon) che ha chiesto una relazione sull’andamento dei Servizi sociali all’assessore Mirella Zambello.

Intanto domani alle 16 manifestaz­ione anti-razzista in piazza Garibaldi, dopo la scritta di ignoti contro Floyd. Parteciper­à il consiglier­e regionale Graziano Azzalin (Pd). Andrea Bimbatti (Fi): «Isolare gli autori del gesto, se si dà risalto a questi idioti pensano di avere avuto successo».

Caso Tesoro Opposizion­i insistono: «Dirigente dimissiona­rio in aula»

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