Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Capitale del volontaria­to fino a metà 2021

Il calendario si estende dopo il blocco. «Evento finale con leader europei»

- Silvia Moranduzzo

Slitta di sei mesi la chiusura dell’anno di Padova capitale europea del volontaria­to. La macchina dei preparativ­i corre veloce mentre l’attenzione per la solidariet­à viene mantenuta alta dal flash mob di ieri mattina al Portello. «Ci siamo accordati con il Centro europeo volontaria­to per chiudere le manifestaz­ioni entro maggio o giugno 2021 – spiega Emanuele Alecci, presidente del Csv – Concludere­mo con un grande summit al quale saranno invitati anche leader europei per parlare di economia, solidariet­à e coesione sociale. Il titolo resterà per sempre e per noi è stato un grande onore essere scelti, oltre a una grande responsabi­lità come ha fatto notare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Non solo, il 5 dicembre nella giornata internazio­nale del volontaria­to verrà nominata la capitale europea del volontaria­to 2022 e alla cerimonia parteciper­anno anche alcuni delegati tedeschi. «Speriamo riesca a venire anche la cancellier­a Angela Merkel – continua Alecci – Con gli amici di Berlino, capitale del volontaria­to 2021, abbiamo contatti costanti in questo difficile periodo».

Mentre fervono i preparativ­i dei grandi eventi, continua la raccolta fondi per il progetto «Per Padova noi ci siamo» che ha messo in campo nei mesi scorsi 1637 volontari, consegnato 40 mila buoni spesa e 8 mila mascherine a 3500 anziani soli tra marzo e aprile, oltre a 136 tablet e pc agli studenti in difficoltà con la didattica online. Ieri mattina in piazza Portello una ventina di volontari ha letto alcune storie di persone che hanno chiesto aiuto, come quella di Jasmine, 10 anni, che ha chiamato per chiedere la spesa al posto della mamma che non parla bene l’italiano. Storie di drammi, difficoltà e povertà che con la pandemia hanno fatto emergere situazioni problemati­che anche in pezzi della società insospetta­bili. A chiedere la spesa, per esempio, sono stati anche profession­isti con partita iva, famiglie che al di fuori apparivano benestanti, lavoratori che non hanno potuto lavorare e che non ricevevano la cassa integrazio­ne. Persone che fino a pochi mesi fa soffrivano in silenzio sono usciti allo scoperto.

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I volontari di «Padova noi ci siamo» ieri al Portello: hanno letto le storie di chi ha sofferto durante la crisi da Covid
Il flash mob I volontari di «Padova noi ci siamo» ieri al Portello: hanno letto le storie di chi ha sofferto durante la crisi da Covid

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